Che quella con il Como non sia stata una sconfitta normale lo si era capito fin dalla serata di domenica e ieri c’è stata la riprova. Niente giorno libero concesso da Pioli alla squadra e subito allenamento in vista del derby di domenica prossima con il Pisa. Una partita che per i viola sarà già uno snodo cruciale della stagione. Fondamentale ottenere la prima vittoria in campionato e possibilmente offrire una prestazione che chiuda definitivamente questa crisi di gioco. I fischi della curva a fine partita rappresentano al meglio una piazza che è già in ebollizione. Il cambio di passo, chiesto con forza dai tifosi viola, è un monito della scarsa pazienza e della voglia di risultati.

La Repubblica
Pisa è già uno snodo cruciale. La Curva si è schierata con Pioli, ma per quanto?
Lo scorso anno la contestazione arrivò soltanto alla fine, con Pradé e Palladino nel mirino. Adesso la sveglia a suon di cori è partita subito, verso i giocatori e il ds, il minimo comune denominatore in società rispetto allo scorso anno dopo l’addio di Palladino. Messo nel mirino nonostante un mercato da 92 milioni investiti e caratterizzato dal mantenimento dei big. Esente da cori Stefano Pioli, considerato dalla curva la miglior garanzia per ripartire. Per il suo attaccamento e per la sua conoscenza di Firenze.
La gara col Como
—La Fiorentina di domenica, buona nel primo tempo e troppo fragile per essere vera nel secondo, è una squadra in cerca di sé stessa e della propria identità. In quattro partite ha cambiato quattro sistemi di gioco, 3-4-2-1, 3-4-1-2, 3-5-2 e 4-4-2 senza mai trovare una quadra giusta. Con poco controllo e qualità in mezzo i problemi si estendono, per Pioli, alla difesa in costante affanno e all’attacco con pochi rifornimenti per Kean e Piccoli, ancora a secco in campionato e con due soli gol segnati (quelli di Dzeko e Gudmundsson) nel play off di Conference con il Polissya. I prossimi giorni di lavoro al Viola Park saranno fondamentali per Stefano Pioli e per la sua squadra, perché il derby diventa una grande occasione da non sbagliare. Lo riporta La Repubblica.
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