Daniele Pradèha difeso l’investimento della Fiorentina su Roberto Piccoli, costato 25 milioni più 2 di bonus, definendolo un prezzo adeguato per un attaccante giovane e richiesto. Nonostante le perplessità sollevate da alcuni dirigenti, come Guido Angelozzi del Cagliari, che ha giudicato l’affare particolarmente oneroso, è emerso come Piccoli fosse nel mirino anche delle prime quattro squadre dell’ultima Serie A. Questo dimostra che il suo mercato era concreto e che la Fiorentina ha scelto di puntare con decisione su di lui.

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La Nazione: “Piccoli? Al Franchi per dimostrare che 25mln non sono stati troppi”
Il tema dell’investimento sui giovani attaccanti italiani riguarda anche il Napoli, che ha scommesso su Lorenzo Lucca. L’ex Udinese è arrivato con un’operazione ancora più costosa: 9 milioni per il prestito e altri 26 per il riscatto obbligatorio. La sfida tra Fiorentina e Napoli, che si incroceranno al Franchi, passa così anche dal confronto tra i due nuovi centravanti. Entrambi rappresentano opzioni per la Nazionale, in un contesto in cui alle spalle di Kean e Retegui ci sono posti da guadagnare e avversari agguerriti come Scamacca e il giovane Pio Esposito.
Le prospettive, però, sono differenti: Lucca deve conquistarsi spazio partita dopo partita, anche in attesa del ritorno di Lukaku e con la concorrenza di Hojlund, mentre Piccoli avrà un ruolo da protagonista nella squadra di Pioli, affiancato da Kean e guidato dall’esperienza di Dzeko. Fiorentina e Napoli hanno così scelto di investire su due profili italiani di prospettiva, una filosofia che guarda al futuro. Domani entrambi potrebbero partire titolari: Lucca cerca riscatto dopo un avvio complicato, mentre Piccoli sogna di segnare il suo primo gol in maglia viola, magari sotto la Fiesole, per dimostrare che i 25 milioni spesi per lui non sono stati troppi. Lo scrive la Nazione.
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