La Fiorentina ha scelto Galloppa e non D'Aversa, come sembrava lunedì sera dopo il contatto forte e convinto tra la Fiorentina e il tecnico abruzzese per prendere il posto di Pioli che l’indomani sarebbe stato esonerato. Così è stato per l’allenatore emiliano, mentre la reazione da parte dei tifosi viola allo scenario che si stava delineando con la chiamata dell’ex Empoli ha convinto il club di Commisso a desistere dalla scelta ormai prossima: un’ulteriore e definitiva riflessione ieri mattina, poi via Pioli, dentro Galloppa ad interim e D’Aversa è uscito dal radar del Viola Park.

Corriere dello sport
CorSport: “Il malcontento della piazza ha fatto saltare D’Aversa. Ora è corsa a tre”
L'ex allenatore della Primavera viola oggi volerà a Mainz, domani sarà in panchina per la partita di Conference League a guidare Ranieri e compagni e, fatti salvi nuovi sviluppi che possano spostare la questione, anche domenica a Marassi contro il Genoa. Perché Ferrari e Goretti (divenuto oggi il nuovo direttore sportivo viola) si sono presi qualche giorno di tempo per riflettere con maggiore lucidità, non più sull’onda dell’emotività prodotta dai pessimi risultati della squadra in campionato. L'obiettivo della dirigenza viola è quello di portare il nuovo allenatore durante la sosta di novembre.
Tre per una panchina
—Non è escluso che i dirigenti di Commisso (a cui spetterà l’ultima parola) possano ampliare lo spettro dei candidati alla panchina viola, ma al momento Vanoli e Nesta sono i duellanti e Palladino l’outsider se così si può definire.
Vanoli mette d’accordo quasi tutte le correnti dentro al Viola Park e ha considerazione per il lavoro fatto nelle giovanili azzurre e poi con Venezia e Torino; Nesta ha l’appoggio del direttore tecnico Goretti per aver lavorato insieme a Perugia e Reggio Emilia, ma l’operato del direttore tecnico è a sua volta sotto osservazione dopo aver guadagnato spazio per le dimissioni di Pradé; Palladino, infine ha la spinta dello spogliatoio che era con lui l’anno scorso, però nel suo caso più che mai è determinante il pensiero di Commisso a causa del dietrofront a maggio.
Sfumato e defilato Roberto Mancini, che non gode più dei favori dei tifosi viola. Galloppa, intanto, proverà a giocarsi le sue carte contro Mainz e Genoa, sperando in un clamoroso ribaltone e nella conferma. Lo riporta il Corriere dello Sport
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