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Quando lo stadio avversario si inchina ai campioni: che soddisfazione per le roi Ribery

San Siro ha applaudito calorosamente Franck Ribery. Una soddisfazione enorme per il francese. Pochi giocatori si sono meritati gli applausi dello stadio avversario

Stefano Niccoli

Sorpresi da chi si sorprende. Franck Ribery incanta, vederlo giocare a calcio è puro godimento. Ha 36 anni? Pazienza, pensiamo a gustarci le roi. Autore, anche ieri, di una prova mostruosa. La difesa del Milan lo sta ancora cercando. Nel primo tempo ha dribblato Romagnoli e Musacchio come birilli prima del fallo di Bennacer su Chiesa, nel secondo ha nuovamente scherzato con la retroguardia rossonera prima di firmare il 3-0.

Un colpo mediatico? Non scherziamo per cortesia. Piuttosto un campione. Questo è Franck Ribery. Se ne sono accorti anche i tifosi del Diavolo. Nonostante non indossi la maglia del Milan, gli hanno tributato la standing ovation al momento dell'uscita dal campo. San Siro sa riconoscere i campioni.

Pochi giocatori si sono meritati gli applausi dello stadio avversario. Qualche esempio: Cristiano Ronaldo allo Stadium dopo la rovesciata contro la Juventus, Del Piero, Totti, Pirlo, Ronaldinho e Iniesta al Santiago Bernabeu (rispettivamente nel 2008, 2002, 2013, 2005 e 2015), Totti all'Etihad Stadium contro il Manchester City nel 2014, Ronaldo (quello vero) a Old Trafford contro il Manchester United nel 2003. E, visto che la partita in questione era tra Milan e Fiorentina, possiamo aggiungere alla lista Paolo Maldini al Franchi nel 2009, anche se in quella circostanza la standing ovation era per l'addio al calcio dello storico capitano rossonero.

Da ieri c'è anche Franck Ribery in quest'elenco. Una soddisfazione enorme per "le roi".

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