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Parola d’ordine: potenzialità

Nella conferenza stampa di oggi, Pantaleo Corvino ha usato spesso il termine "potenzialità", ecco perché

Alessandro Guetta

In seguito alla presentazione dell’ultimo acquisto viola, in ordine di tempo, Ianis Hagi, nella sala stampa adiacente al campo sportivo Carlo Benatti di Moena ha preso la parola anche il direttore generale dell’area tecnica viola Pantaleo Corvino, che ha risposto alle domande dei giornalisti presenti, principalmente relative al giovane centrocampista rumeno, a Sousa, al reparto offensivo e alle strategie di mercato della Fiorentina.

Tra le parole che sono state maggiormente utilizzate da Corvino, c’è sicuramente il termine "potenzialità" e il motivo è molto semplice: dato che la Fiorentina, allo stato attuale, non può permettersi di spendere cifre esorbitanti per calciatori già affermati (a causa del fair play finanziario e non solo), salvo veri e propri miracoli del dirigente pugliese, Pantaleo è pressoché costretto a fare delle scommesse, come già successo durante la sua prima esperienza in viola, e quindi a investire proprio sulle potenzialità, appunto, di alcuni calciatori.

Per adesso, oltre a Ianis  Hagi, classe 1998 e 18 anni ancora da compiere, a Firenze sono arrivati Bartłomiej Drągowski e Kevin Diks, rispettivamente 18 e 19 anni. Tutti giovani, anzi, giovanissimi. Ragazzi che hanno già dimostrato qualcosa nei club in cui hanno giocato in passato, nella loro (fin qui) breve carriera,ma che devono ancora dimostrare moltissimo e potranno provare a farlo con il giglio sul petto, mettendosi in gioco dunque al di fuori dei confini nazionali: tutti e 3 infatti si apprestano ad affrontare la loro prima esperienza all'estero.

La speranza, inevitabilmente, è che con il tempo le potenzialità si trasformino in qualità, e a quel punto le scommesse si rivelerebbero vincenti. Corvino ha anche giustamente sottolineato il coraggio con cui la Fiorentina ha optato per queste scelte, lo stesso coraggio con cui giocherà le prossime perché di certo le scommesse non finiranno qui. Fino a quando non arriveranno cessioni onerose, infatti, la strategia continuerà inevitabilmente a essere quella utilizzata in questa prima parte di campagna acquisti: investimenti sulle potenzialità dei giocatori, sperando che quelle potenzialità, un giorno, possano diventare certezze.