A secco di vittorie da quattro partite. Nelle ultime tre sempre in vantaggio e sempre ripresa. Una difesa che, escluse due occasioni, incassa sempre almeno un gol. E un attacco che, sempre escluse occasioni, non ha mai segnato più di un gol. Questa la fredda fotografia del momento della Fiorentina, attesa dall'insidiosa trasferta dello "Stirpe" contro il Frosinone. [LA STORIA DELLO STADIO OSPITE]
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Occhio agli scivoloni
La Fiorentina non può concedersi un altro passaggio a vuoto
Fino a quattro giornate fa i ciociari di Moreno Longo sarebbero stati il perfetto sparring partner per dare nuova linfa alla classifica: attacco dalle polveri bagnate e difesa con più buchi del groviera. Poi, con Campbell a pieno regime e il ritorno di Ciofani, le cose sono cambiate: 2 gol segnati al Torino e 3 a Empoli e Spal. Ma soprattutto la porta dell'ex Sportiello è rimasta inviolata nelle ultime due uscite, dopo aver incassato addirittura 24 reti. [TRE DUBBI DI FORMAZIONE PER LONGO]
Servirà la massima attenzione, contro un avversario a caccia di punti pesanti nella corsa salvezza. Il divario tecnico è sproporzionato in favore della Fiorentina, che però non dà sicurezza, sebbene Pioli cerchi di trasmetterla. Perché Simeone non segna, Pjaca è un fantasma, Chiesa si danna l'anima inutilmente, a centrocampo manca quel guizzo in più da Benassi, Gerson e Fernandes. La retroguardia è l'unica certezza, al netto di un Lafont a volte paperone. Una somma che, fin qui, vale un anonimo ottavo posto in classifica.
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