Dalle imitazioni di Celentano ai post su Instagram tutti da ridere al termine di ogni gara con i suoi compagni. Se cercate sul dizionario la definizione di “uomo spogliatoio” potrete facilmente trovare un immagine di Antonio Rosati (magari nelle vesti di Babbo Natale come nella foto in calce). Amatissimo dai compagni e dagli addetti ai lavori, il trentottenne nativo di Tivoli sta riuscendo nell’importante compito di tenere unito un gruppo che mai come quest’anno viaggia dritto verso un unico obbiettivo. E se a questo ci aggiungete la grande prestazione col Benevento (con tanto di complimenti del mister), possiamo dire che la Fiorentina ha fatto bingo nell’affidare a lui il ruolo di terzo portiere.
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Uomo spogliatoio
Sempre pronto a strappare un sorriso ai compagni, Antonio Rosati è una colonna portante dello spogliatoio viola
“So cosa vuole il mister da me. Cercherò di aiutarlo: di essere positivo all'interno del gruppo e di aiutare i ragazzi giovani a crescere”. Rosati si era presentato così dopo l’ufficialità del suo ritorno a Firenze lo scorso febbraio. Consapevole dunque che il suo tesseramento, voluto da Prandelli, volgeva proprio nell’importanza che l'uomo poteva assumere all’interno dello spogliatoio. E adesso, a distanza di quasi un anno, possiamo dire che la mossa è risultata quantomai azzeccata. Sempre pronto a strappare un sorriso ai compagni, la sua presenza sta aiutando e non poco a mantenere ben saldi gli equilibri di una squadra che fa dell’entusiasmo e della coesione la propria forza. Non è un caso che il suo addio al Torino fu accolto con molta amarezza da tutti i suoi compagni.
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