Sala stampa piena e grande attesa per le prime parole di Franck Ribery da nuovo giocatore della Fiorentina. La stella francese, dopo l'arrivo di ieri e il messaggio social, racconta i motivi che l'hanno spinto a rimettersi in gioco a Firenze e le prime sensazioni (e stasera il saluto ai tifosi al Franchi). Queste le sue parole:
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Ribery: “Voglio essere il biglietto della lotteria, ma non sono ancora pronto. Puntiamo alla top 5”
La presentazione del nuovo acquisto viola: "La Fiorentina mi ha voluto tanto, Toni e Frey mi hanno parlato benissimo di Firenze"
"Abbiamo parlato tanto con la Fiorentina e alla fine abbiamo trovato un accordo. Nella dirigenza ho visto tanta motivazione e tanta fiducia. E' vero che anche mia moglie è stata importante in questa scelta.
La sfida a distanza con Cristiano Ronaldo? Sono venuto per giocare in un grande campionato e contro grandi squadre, ma penso ad aiutare la Fiorentina, non a sfidare nessuno.
Il calcio è la mia vita, volevo rimanere in Europa e sono stato fortunato per la chiamata della Fiorentina. Io come Totti? Ho tanta stima per lui e spero di riuscire anche io a giocare fino a 40 anni. L'infortunio di gennaio? Nel girone di ritorno sono stato meno titolare, ma ho dato un contributo importante e quando mi hanno chiamato in causa ho sempre risposto presente.
Ho firmato un contratto di due anni, spero di essere ancora decisivo e di aiutare i giovani a crescere. Questa società ha tante ambizioni e spero di poter aiutare la squadra ad arrivare tra le prime 5 o tra le prime 3, anche se non sarà facile.
Cosa penso della Serie A? E' un grande campionato con grandissimi giocatori. L'Inter ha fatto un buon mercato come anche la Juve. In Italia c'è una cultura speciale, la gente vive per il calcio e credo che per me possa essere una grande esperienza. Voglio divertirmi in campo.
L'accoglienza dei tifosi? E' stata speciale, straordinaria, la passione della gente mi ricorda Marsiglia. Questo affetto mi spinge a dare il massimo per la Fiorentina. Ho avuto anche contatti con squadre francesi, ma volevo giocare in un campionato diverso. Firenze è bellissima e si mangia anche benissimo in Italia...
Toni è come un fratello, ci sentiamo spesso. Oggi ho parlato anche con Frey, era felice per me e mi ha dato alcuni consigli.
Chiesa? Quando ho parlato con Barone e Pradè mi hanno detto di Federico è molto forte, mi piace aiutare i giovani e farli crescere. Anche nella mentalità. Potrà diventare un grande giocatore nel futuro.
Beckenbauer mi definì il biglietto vincente della lotteria (quando lo presero al Bayern, ndr)? Ha avuto ragione, se ne è accorto dopo 3 mesi. Anche per la Fiorentina penso di poter essere il biglietto vincente della lotteria.
Il gol in fuorigioco nel 2010 con la Fiorentina? Ricordo bene quella partita, fu molto combattuta e abbiamo avuto la fortuna di passare il turno.
Come si diventa Ribery? I giovani di oggi sono diversi dalla mia generazione, penso a quando giocavo nel 2006 con grandi campioni come Henry, Zidane, Trezeguet e altri che mi hanno insegnato molto. Spero di fare lo stesso con i giovani, di non pensare di essere arrivati subito, di continuare ad avere fame e lavorare ogni giorno sul campo.
Se sono pronto? Mi sono allenato tanto da solo, ma non ho fatto la preparazione con la squadra ed è un'altra cosa. Mi sento bene di fisico e di testa, ma non sono ancora pronto. Ho bisogno ancora di qualche giorno per entrare in forma, se poi il mister mi chiede di giocare sabato lo farò.
Ho trovato un gruppo bellissimo, quando stavo per arrivare la squadra mi ha mandato un video che mi ha fatto molto piacere. Mia moglie l'ha visto e ha detto 'dai andiamo alla Fiorentina'. Anche l'accoglienza è stata magnifica.
Le sofferenze dell'infanzia dopo l'incidente? Ho avuto difficoltà e non dimentico da dove vengo, sono una persona semplice, serio e rispettoso. L'incidente ha contribuito a forgiare il mio carattere e sono una persona con tanto cuore, se posso aiutare la gente lo faccio e l'ho fatto tante volte nella mia vita.
La storia della Fiorentina? E' un club con una importante tradizione. Batistuta e Rui Costa? Sì mi piaceva anche Vieri. Ci sono sempre stati grandi giocatori e poi c'è una città che vive per il calcio, tante persone me ne hanno parlato. Sono felice di essere qui".
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