3-4-1-2, è questo a tutti gli effetti il modulo scelto da Paulo Sousa per la partita contro il Carpi. Cambiano alcuni interpreti rispetto alla partita vinta contro il Genoa, anche se stavolta - almeno in partenza - le posizioni in campo appaiono più cristallizzate e meno "girevoli" di una otto giorni fa. In difesa tornano infatti Gonzalo e Roncaglia al posto di Alonso e dell'infortunato Astori. Conferma invece per Tomovic e Pasqual - che agirà da esterno mancino a tutta fascia - mentre dall'altra parte c'è Gilberto, la cui ultima apparizione risale a prima della pausa delle nazionali all'Olimpico di Torino. A centrocampo dal primo minuto c'è Suarez con Borja Valero. Lo spagnolo ex Villareal, vista l'assenza di Badelj e quella forzata di Vecino lo spagnolo agisce qualche metro più dietro rispetto ad una settimana fa. In avanti invece il peso dell'attacco reggerà su Babacar, con Bernardeschi e Rossi che dovranno innescare il senegalese con la loro tecnica e rapidità.
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FOCUS TATTICO VN – Dal 3-4-3 al ‘vecchio’ 3-5-2, ma stavolta ci sono meno esperimenti
La partita dei viola dal punto di vista tattico
Castori invece schiera il Carpi con un prudente 3-5-2, con Matos a sostegno di Borriello e primo uomo a pressare. Ma è tutta la squadra emiliana che cerca di limitare il gioco viola nei primi minuti e raddoppia sistematicamente sui portatori di palla viola, che provano a sfondare centralmente con le imbucate di Bernardeschi in posizione di trequartista. Sua infatti la prima occasione, con un sinistro strozzato dal limite, ma manca un vero regista capace di orchestrare la manovra, per ora né Borja né Suarez sembrano in grado di prendere le redini del reparto. Sembra per certi versi il prosieguo della partita di giovedì contro il Basilea, poche idee e confuse, squadra quasi sulla difensiva e poca rapidità nelle ripartenze. In tutto questo Babacar ed in particolare Rossi faticano ad entrare nel vivo dell'azione: palloni giocabili per i due attaccanti col contagocce, dalle fasce infatti Gilberto e Pasqual badano a controllare le folate avversarie, ma difficilmente si propongono per il cross. La palla buona però arriva proprio dai piedi del capitano, con Babacar che si gira bene in area e sblocca al 35'. Fin lì infatti Benussi non si era mai sporcato i guantoni, ma al riposo la Fiorentina è avanti per 1-0.
La ripresa inizia con l'ingresso di Marcos Alonso al posto di Pasqual, non cambia l'assetto difensivo ma il Carpi comincia con maggiore piglio e prova a fare subito paura alla difesa viola con un paio di cross pericolosi dalla destra. Tatarusanu si supera su Borriello al 55', che svetta facilmente su Tomovic. I viola ora sono schierati con il 3-5-2, ed è Bernardeschi il "sacrificato" a scalare a centrocampo. Il talento di Carrara infatti parte da mezz'ala per avanzare poi in fase offensiva: Sousa ci parla, lo richiama e gli indica la posizione da tenere in campo. E lui subito ripaga provando dal fondo a impensierire Benussi. Dal 60' in campo c'è Kalinic, che prende il posto di Rossi e fa sentire subito il suo peso in area di rigore. La partita è più viva, la pressione del Carpi si sgonfia leggermente ma con l'ingresso di Mbakogu al posto di Matos crescono i centimetri ed il peso dell'attacco emiliano. Alonso e Gilberto crescono e stazionano con continuità nella metà campo avversaria, mentre fatica ancora Mario Suarez. Falloso e impreciso l'ex Atletico, ma le cose migliorano con l'ingresso in campo di Verdù, che lo svincola dai compiti di impostazione. Nel finale la Fiorentina torna alle "vecchie abitudini", gestendo eccessivamente il possesso palla senza affondare e rischiando prima con Mbakogu (brutta palla persa da Borja Valero), poi con Borriello (provvidenziale chiusura di Gonzalo).
Nel complesso comunque viola meglio nella ripresa, ma se nei tre anni della gestione Montella il gioco è sempre stato spumeggiante e divertente, non possiamo ancora dire altrettanto della prima Fiorentina targata Paulo Sousa. Ma intanto i punti in classifica sono 9 e il terzo posto il miglior viatico per il futuro.
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