C'era una volta in cui la Fiorentina guardava dall'alto il Sassuolo. Troppa era la differenza tecnica a favore della squadra viola. Prendendo in considerazione solo due partite, basta tornare con la memoria a sei e a quattro anni fa, non di più. Il 23 dicembre 2013 al Mapei Stadium Giuseppe Rossi decise una partita scorbutica, con una rasoiata a dieci minuti dal triplice fischio. I gigliati si portarono a 33 punti, staccando l'Inter e avvicinandosi al terzo posto occupato dal Napoli.
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Dal salotto buono alla periferia d’Italia: Fiorentina retrocessa al livello del Sassuolo. E c’è il rischio sorpasso
Se per i tifosi non c'è differenza tra decima, undicesima o dodicesima posizione, c'è eccome per la società, sul piano dell'immagine e dei soldi. E pensare che pochi anni fa la Fiorentina guardava nettamente dall'alto il Sassuolo. Il fallimento...
14 febbraio 2015: nuovamente in trasferta, la Fiorentina diede spettacolo battendo la formazione emiliana per 3-1 grazie alla rete di Salah e alla doppietta di Babacar.
"Sembra passata una vita. In entrambi i casi in panchina c'era Vincenzo Montella, chiamato a costruire la Fiorentina 2019-20. I tifosi si chiedono se abbia ricevuto o meno garanzie dalla dirigenza. La risposta pare affermativa visto che il tecnico avrebbe già comunicato le priorità per la prossima stagione: giocatori di qualità, un regista e un bomber di razza. Nel frattempo l'allenatore campano deve lavorare con le uova che ha a disposizione (cit.). A partire, o meglio ripartire, dalla gara contro il Sassuolo. La Fiorentina è avanti di soli due punti (40-38). La squadra di De Zerbi ha, quindi, la possibilità di mettere la freccia su quella di Montella. Sarebbe uno smacco. Se per i tifosi non c'è differenza tra decimo, undicesimo o dodicesimo posto, c'è eccome per la società. Non solo sul piano dell'immagine, ma anche su quello economico perché – come ricordava ieri il Corriere Fiorentino – perdere posizioni potrebbe costare fino a un milione di euro. Segni di come cambiano i tempi, con i viola passati dal salotto buono d'Italia alla periferia della Serie A.
Tristezza, infinita tristezza. La Fiorentina non può stare al pari di squadre come Parma, Spal, Cagliari e, appunto, Sassuolo. Il fallimento – lo scriviamo da giovedì sera – è completo e non riguarda solo la stagione 2018-19. Serve un nuovo modo di fare calcio, serve un cambiamento, ma lo status quo potrebbe durare ancora.
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