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Pradé: “Ho pensato di cedere Kayode. Gudmundsson l’operazione più difficile”

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Pradè e i conti del mercato: "Mercato in pari, con possibili riscatti per 50 milioni. Nico e Milenkovic volevano andare via"
Alessio Vannini

Tutte le parole del direttore sportivo Daniele Pradé nella conferenza stampa di fine mercato. Tanti i temi trattati dal Ds. Ecco le sue dichiarazioni: "Abbiamo aspettato la fine del mercato e di tutte le presentazioni dei calciatori, per vederci e sentire tutte le vostre domande. Abbiamo presentato 11 calciatori, manca il 12 che sarà Valentini, con noi da gennaio".

La rivoluzione è partita da una finale persa? La finale di Coppa America ha cambiato la percezione di Nico Gonzalez?

—  

Sì, è così. La finale di Conference è stata la delusione più grande di questi anni. Tutti pensavamo di poterla vincere e una sconfitta così ti lascia cicatrici permanenti. Abbiamo voluto cambiare molto, per ricreare tutto il mood positivo. La finale di Coppa America ha inciso tanto nella testa di Nico. Nella conferenza di Nico avevo dato il 99% di possibilità di permanenza. Ma la finale ha cambiato tutto, si è sentito di voler provare nuove esperienze


Con Kean avete colmato la lacuna della punta? Con la Juventus c'è un filo diretto? Mckennie è stato un obiettivo?

—  

Speriamo che Kean colmi tutti i problemi davanti. Tutte le scelte sono state condivise al 110% con tutti. E' stato il primo calciatore preso sul mercato dopo Valentini. Non c'è nessun filo diretto con la Juventus. Tutti i calciatori trattati sono normali operazioni di un lungo mercato come quello estivo. Non abbiamo mai voluto mettere nessun calciatore nella trattativa per Nico Gonzalez. Kean è un calciatore che volevamo fortemente

Qual è stata l'operazione più difficile da ultimare? Un colpo che non è riuscito a portare a Firenze?

—  

L'operazione di Gudmundsson è partita lo scorso gennaio e si è concretizzata pochi mesi fa. Quindi è stata la più faticosa, come lo sono tutte nel mercato estivo. Il calciatore che volevamo era Vitor Roque del Barcellona.

Siete soddisfatti del calcio mercato? Che voto si darebbe?

—  

Il mercato è stato molto lungo e particolare. Non abbiamo fatto un mercato semplice, perché abbiamo voluto ricostruire la squadra. Comunque ogni operazione era già nella nostra testa. Dopo l'ultima partita della scorsa stagione, abbiamo presentato il nuovo tecnico. Pochi giorni dopo abbiamo comprato Kean. Volevamo tenere Amrabat, anche lui voleva rimanere. Potevamo trovare un accordo, però la nuova squadra gli ha offerto molto economicamente. Il voto lo dà il campo, io sono apposto con la mia coscienza e abbiamo soddisfatto le richieste del presidente e di Ferrari.

C'è una clausola legata alle vicende giudiziarie di Gudmundsson? Avete seguito Baturina, potrebbe essere un colpo per gennaio?

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Per Gudmundsson ci siamo tutelati al 100%, anche se sappiamo che il giocatore non rischia nulla. Il nostro è un prestito con obbligo o diritto. Se la sentenza esce prima del 15 di giugno sappiamo già come operare. Siamo tutelati perché i nostri avvocati hanno letto tutte le carte del processo. Lui è sereno e spero che ci porterà tanta qualità. Baturina ci piaceva molto, abbiamo fatto un'offerta alla Dinamo. Il passaggio del turno in Champions ha fatto cambiare alcune scelte al club di appartenenza del giocatore. Al momento non ne abbiamo bisogno, anche perché siamo coperti a centrocampo

Avete cercato un vice-Kean? Non avete voluto cedere Beltran?

—  

All'inizio volevamo comprare un vice-Kean, poi il tecnico ha visto tutti i giocatore a disposizione e ha deciso di puntare su Beltran e Kouame. Beltran ha avuto molte offerte, ma nessuna era vantaggiosa per noi. Sono convinto possa dare tanto alla Fiorentina

Cercavate un difensore in più?

—  

All'inizio cercavamo un difensore in più. Non siamo obbligati a giocare a tre, possiamo giocare anche a quattro. Numericamente siamo a posto. Volevamo prendere subito Valentini, ma non c'erano le condizioni per farlo. Milenkovic ha cercato qualcosa di diverso e lo abbiamo accontentato. Con il mister ci siamo messi a tavola e invece del centrale abbiamo comprato Gosens

Quando scadono i riscatti obbligatori? Questo influirà sulla prossima stagione?

—  

Abbiamo preso tanti calciatori giovani e speriamo che tutti facciano una grandissima stagione. Gosens è l'unico calciatore preso con l'obbligo ed è over 30. Il resto sono ragazzi giovani che potranno essere patrimonializzati. Cataldi è un leader, sono sicuro che ci farà molto comodo

Quali sono i numeri economici di questo mercato?

—  

Non ho nemmeno io i numeri economici. Non abbiamo avuto nessun risparmio salariale, siamo in pari con lo scorso anno. Siamo in pari anche con cessioni e acquisti, però bisogna sommare i diritti o gli obblighi del prossimo anno. Secondo noi è stato fatto un mercato intelligente e il presidente non ci ha mai fatto mancare niente

Su Kayode?

—  

Tra noi e il suo agente c'è un grande rapporto. Le offerte sono arrivate e personalmente ho anche pensato di cederlo. Il presidente però non lo avrebbe mai ceduto e io non ho avuto neanche il coraggio di chiederglielo. In più Kayode ha tanti margini di crescita e non credo che il passaggio in Premier sarebbe stato la scelta giusta per lui

Mangala? Per Tessmann la trattativa è saltata per le commissioni? E' soddisfatto dal lavoro dello scouting?

—  

Mangala lo voleva fortemente Roberto Goretti. All'inizio il Lione non lo voleva cedere, poi ci abbiamo provato quando i procuratori ci hanno chiamato. Avevamo trovato anche un accordo economico con il calciatore ma per il Lione l'offerta dell'Everton era migliore. Tessmann era un obiettivo, ma non abbiamo trovato i numeri per fare l'operazione. Il nostro scouting ci ha parlato benissimo di Richardson e appena abbiamo potuto l'abbiamo comprato

La Fiorentina è stata "Ambiziosa?

—  

Ogni squadra è ambiziosa. La nostra ambizione è stare lassù in classifica, è avere De Gea in squadra. Non posso dire qual è il nostro obiettivo finale. Siamo ambiziosi e determinati, vogliamo vincere tutte le partite. Una cosa che mi mette paura è vedere un Franchi in queste condizioni. Oggi non c'è la sensazione di un fortino e questa cosa mi mette ansia

Eravate pronti ad una rivoluzione del genere? Avete mai pensato di cedere Parisi?

—  

Sapevamo benissimo di dover fare questa rivoluzione. Vincendo ad Atene adesso parlavamo di altre cose. La sconfitta ha cambiato anche la squadra. Non abbiamo mai pensato di cedere Parisi. Deve fare un percorso di crescita e sono sicuro che con i consigli di Biraghi e Gosens farà un percorso importante

Come è andata la questione Amrabat? Vi ha messo in difficoltà?

—  

Ringraziamo fortemente il calciatore. Aveva trovato l'accordo con il Fenerbahce eppure ha giocato per 120' in Ungheria, dando il 1000% rischiando di farsi male. La trattativa è stata conveniente per tutti. Lui non ci ha messo assolutamente in difficoltà.

La sensazione dopo tutti questi cambiamenti?

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La ricostruzione è stata simile a quella del 2012, abbiamo cercato di copiarla o comunque di rifarla molto simile: abbassando l'età e prendendo giocatori di contenuto importante. Speriamo di ripetere ciò che facemmo all'epoca. Penso però che il lavoro di Palladino sia più difficile rispetto al 2012: non avevamo una competizione europea quell'anno. Quando sono usciti i calendari nessuno di noi pensava di fare una battaglia del genere con la Puskas Akademia. Avevamo timore del Parma, le altre due gare con Venezia e Monza le vedevamo più abbordabili

Come sta Pongracic dopo questo avvio? La scelta su Martinelli?

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Potevamo cedere Milenkovic e prendere subito Pongracic. In tre giorni, così, abbiamo fatto entrambe le cose. Poi sul giocare a tre o a quattro, sono valutazione che deve fare il tecnico, non la società. La cosa sicura è che si riprenderà appena sarà in forma anche fisicamente. Martinelli voleva andare a giocare. L'abbiamo chiamato in sede per parlarci, per noi deve stare con De Gea e Terracciano almeno per sei mesi. La crescita con loro sarà più importante di un'esperienza in Serie C o B, che tanto avrà il tempo di fare

Chi è il leader in questa rosa?

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Spero che i leader siano Quarta, Pongracic, Ranieri.. ci scordiamo spesso di Ranieri, ce l'ha chiesto un club forte con un tecnico di livello mondiale. E l'abbiamo voluto tenere. E poi puntiamo molto sulla crescita di Comuzzo, Moreno e Valentini, che il 2 gennaio sarà qui

Con Vitor Roque com'è andata?

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Non l'abbiamo preso perché costava 40 milioni. Poi è andato al Betis in prestito il 25 agosto ma a quel punto non ci serviva più

Avete ricercato nuovamente Ruben Vargas?

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Sì. Ruben Vargas è un nostro pallino da sempre: fossero usciti prima Barak e Brekalo, può darsi che avremmo preso anche lui. Ricordo che quando lo volevamo l'anno scorso c'erano tante critiche ma il reparto scout lo voleva fortemente

E' contento del reparto esterni?

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Crediamo nella crescita di Colpani, il mister ci ha chiesto di tenere Ikone perché è innamorato. Deve sbloccarsi, se non lo farà sarà un incompiuto. Gli esterni ora giocano diversamente rispetto a come facevano prima con Italiano

Ci conferma i rinnovi di Comuzzo e Kouame? Come mai non avete provato per un difensore come Hummels?

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A Hummels abbiamo pensato ma lui voleva aspettare. Come ha fatto col Bologna, aveva l'accordo con la Real Sociedad ma poi ci ha ripensato. Sutalo per l'Ajax era incedibile. I rinnovi sì, siamo vicini a entrambi

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