Cosa ha da chiedere la Fiorentina agli ultimi novanta minuti della propria stagione? Risposta facile facile: niente. Ormai i giudizi e i bilanci sono stati fatti, sia che arrivi una vittoria, un pareggio o una sconfitta contro il Pescara. Quella contro gli abruzzesi sarà l'ultima partita di Paulo Sousa da allenatore viola, per tanti giocatori anche l'ultima volta con il giglio sul petto. Una sorta di congedo generale, più o meno sentito in base a quanto dato (e ricevuto) in questi mesi.
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Caro Sousa, un consiglio: contro il Pescara segui l’esempio di Mourinho
Cosa ha da chiedere la Fiorentina agli ultimi novanta minuti della propria stagione? Risposta facile facile: niente. E allora perché non sfruttare la gara contro il Pescara per vedere all'opera chi ha avuto meno opportunità per mettersi in...
Una situazione di assoluta transitorietà, che porta ad un altro quesito: perché non sfruttare questa partita per vedere all'opera chi ha avuto meno opportunità per mettersi in mostra? Ovvero: schierare solo quei giocatori da cui sicuramente si ripartirà la prossima stagione, a cui aggiungere i migliori giovani della Primavera.
E allora in porta uno tra Sportiello e Dragowski, nel trio difensivo Astori accompagnato da due baby (da scegliere tra Baroni, Chrzanowski, Illanes e Pinto), in mediana Vecino con Cristoforo, sulle fasce Chiesa a destra e Ranieri a sinistra, Saponara sulla trequarti con Hagi (o Castrovilli) alle spalle di Babacar (o Mlakar).
Una formazione inedita, certamente non pronosticabile alla vigilia. Un po' come ha fatto Mourinho in occasione di Manchester United-Crystal Palace, ultimo turno di Premier League, quando ha lasciato fuori i titolari (ad eccezione di Pogba e Bailly) per schierare giovani o riserve. Risultato: 2-0 per i Red Devils. Sousa seguirà l'esempio del connazionale? Difficile, ma sperare non costa niente.
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