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Antognoni: “Io e Batistuta dirigenti viola? Sarebbe bello, ma credo sia impossibile”

"L'addio di Guerini? Dispiace perchè lui non ha colpe per l'ultimo periodo. La Fiorentina ha bisogno di uomini di calcio. Adesso è stato esautorato anche Guerini. E' rimasto solo Pradè..."

Stefano Niccoli

L'Unico Dieci Giancarlo Antognoni è intervenuto alla trasmissione televisiva Cuore Viola in onda su TVR TeleItalia per analizzare questo finale di stagione della Fiorentina e gli addii di due figure principali come quelle di Vincenzo Guerini e Manuel Pasqual:

"La Fiorentina ha bisogno di uomini di calcio. Adesso è stato esautorato anche Guerini. E' rimasto solo Pradè. L'allenatore deve avere il suo spazio e potere, come in Inghilterra. In Italia siamo indietro, non c'è la mentalità secondo cui l'allenatore può fare anche manager. Gli elementi devono lavorare in libertà. Bisogna dare più potere alle persone che rappresentano la squadra.

Io e Batistuta alla Fiorentina? Mi piacerebbe stare con lui in società a livello dirigenziale, ma penso sia impossibile.

L'addio di Guerini? Vincenzo ha pagato questa situazione, lui non ha colpe per quello che è successo nell'ultimo periodo. Nel calcio succedono queste cose. Per Vincenzo è una piccola delusione. Un tempo era diverso. C'era più contatto umano tra giocatore, giornalista e dirigente.

Il 10 di Bernardeschi? Meglio sulle sue spalle che su altre. Spero possa andare in Francia. Se non ci dovesse andare, andrà con l'Under 21 a giocare a Venezia il 2 giugno. E' un giocatore moderno, penso possa far bene in ogni squadra. A me piace di più come trequartista, è sacrificato sulla fascia. Dovrebbe tirare di più quando dribbla l'uomo, soprattutto con i palloni che ci sono adesso. E' giusto che abbia un colloquio con Sousa che guarda all'aspetto generale piuttosto che al singolo. 30 milioni per Bernardeschi? Sono i valori del mercato. Ha 22 anni, è chiaro che vale.

Pasqual? Dispiace che se ne vada, ma i tempi sono questi. Manuel ha dovuto ammainare la bandiera. Ha fatto bene come persona e calciatore. Sono stato io a farlo andare via, mi stava quasi raggiungendo nel numero delle presenze (ride, ndr).

Il futuro? Non penso ci saranno tanti cambiamenti. La base rimarrà. Bisogna costruire intorno all'asse centrale. Bisogna vedere cosa vorrà fare la società e quanto sarà il budget. Pradè? Ha lavorato bene, così come Corvino. Può essere un obiettivo.

La società ha fatto bene ad invitare i giocatori del primo scudetto allo stadio per la partita col Palermo. Organizzare questi eventi fa piacere ai tifosi, alla proprietà un po' meno. Prima la proprietà diceva che il passato non le interessava, ora mi sembra un po' meno, ma se non c'è il passato, non esiste nemmeno il futuro. Le glorie viola? Tutte le squadre hanno una squadra master. La squadra delle glorie viola c'è, ma non è sotto la giurisdizione della Fiorentina”.