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Corvino: “Sono tornato perchè ho il viola addosso. Vogliamo vincere presto trofei”

"L'allenatore conosce tutti i giocatori acquistati, tranne Maxi Olivera. Jovetic? Non faccio favori ai tifosi. Su Sportiello..."

Alessandro Guetta

Si è tenuta all’interno della sala stampa 'Manuela Righini', la conferenza di fine calciomercato. È stato Pantaleo Corvino a prendere la parola davanti ai molti giornalisti presenti. Ecco tutte le dichiarazioni del direttore generale dell'area tecnica viola, che si è presentato in sala stampa in compagnia di Carlos Freitas:

"Si è parlato molto in questi giorni ma adesso la parola passa al campo, ripartiamo dall'ultima volta che ci siamo visti qui, credo che si possa apprezzare la mia coerenza: avevamo degli obiettivi complicati da raggiungere e dovevamo seguire delle linee guida precise, c'era uno squilibrio tecnico (11/12 titolari e 6 prime punte) e uno squilibrio finanziario. Dovevamo eliminare gli elementi che rappresentavano la "zavorra tecnica" e ci siamo riusciti, vendendo 33 giocatori, insieme all'aiuto di Carlos Freitas e di tutta la mia squadra-mercato-

Abbiamo mantenuto tutti i titolari, tranne Marcos Alonso, per cui è arrivata un'offerta che né noi né il ragazzo non potevamo prendere in considerazione. Sono arrivate offerte anche per Astori, Badelj, Borja Valero, Vecino, Bernardeschi e Kalinic. Per qualche giovane potrò anche essere il Corvino responsabile di qualche pippa, perché in passato sono stato anche questo, ma i giovani che abbiamo preso credo che possano dare molto in prospettiva. Mercato 'triste'? Ci può stare, ma ravvivare la piazza non vuol dire che determinati giocatori che scaldano maggiormente i tifosi possano rendere di più in campo.

Ho detto a Sousa le stesse cose che ho detto a voi, abbiamo fatto insieme questo percorso, spiegando anche a lui obiettivi e linee guida. Tutti noi vogliamo sempre poter fare di più ma è stato tutto condiviso, tranne alcuni giocatori. Eravamo impreparati solo alla cessione di Alonso perché non potevamo ipotizzare un'offerta del genere arrivata in extremis, se non l’avessimo accettata mi avreste dato dello scemo. Proprio per questo, l'unico calciatore che Sousa non conosce è Maxi Olivera, a causa della mancanza di tempo tra la cessione di Alonso e l'acquisto dell'uruguaiano. Mercato fatto a braccetto con l'allenatore? Sì, confermo.

Io non sono uno che acquista Jovetic solo per fare un favore alla piazza. Una parte di quello che è stato incassato per Alonso è stato reinvestito per il suo sostituto. Dovreste conoscere un giocatore come Maxi Olivera. Sportiello? Ieri non ho mai confermato la trattativa con nessuno di voi. Ci è stato proposto ma non ci interessava. I giovani che sono arrivati sono figli del futuro. Se la Fiorentina può vincere un trofeo? La nostra ambizione è raggiungere traguardi del genere prima possibile, lavorando anche nei mercati successivi.

È stato un mercato drogato. La trattativa per Tello è stata lunghissima e snervante, era un nostro grande obiettivo e siamo riusciti a riportarlo qui. Maganjic è un giocatore che voleva tutta l'Europa calcistica, oggi non vi dice niente ma spero che un giorno possa diventare un grande attaccante. Così come Chrzanowski, anche lui è un classe '99.

Il fair play finanziario? Partiamo dal presupposto che questa società, nelle ultime due stagioni, ha perso oltre 40 milioni, portandosi fuori dai paletti del fair play finanziario. Essere fuori dal FPF può portare a sanzioni come multe, punti di penalizzazioni o altro. La proprietà ha saputo dire 'no' a tanti milioni di euro proposti da altri club per nostri giocatori e sappiamo che non potranno più essere venduti a certe cifre.

La nostra strategia comunicativa? Io non mai detto delle cose per poi farne altre, sono felice di essere tornato e il giorno della mia presentazione dissi che avrei fatto il meglio. Ripeto: non abbiamo venduto giocatori come Astori, Badelj, Borja Valero, Vecino, Bernardeschi e Kalinic, per cui sono arrivate grandi offerte. Abbiamo fatto 30, non abbiamo potuto fare 31.

Jovetic? Io non faccio favori a nessuno, tranne che alla Fiorentina. Vi ho sempre detto che non sarebbe stata un'operazione facile; all'ultimo momento l'Inter ha detto che non sarebbe stato ceduto. Abbiamo avuto alcune difficoltà sul portare qui giocatori italiani, anche se io mi sento un precursore di questo: sono andato via da Firenze con 8 italiani titolari, l'anno scorso ricordo un Sassuolo-Bologna con 21 italiani in campo.

A me non piace parlare del fair play finanziario, a me piace parlare di calcio, vedere le partite e gli allenamenti. La nostra squadra è già competitiva ma il nostro obiettivo è renderla sempre più competitiva, vogliamo una squadra con dei valor ben precisi. Avrei potuto restare altrove e invece sono tornato qui per ripartire da zero perché sento addosso il vestito viola".

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