Le etichette sono fatte anche per essere smentite. E così la Fiorentina ha fatto ieri con la nomea di squadra bella, ma anche leziosa, leggerina, vanitosa. Diciamo la verità, quando abbiamo visto le condizioni del terreno di gioco, pesante e motoso come i campi di periferia, abbiamo temuto un po' tutti che il Dnipro sarebbe stato avvantaggiato, se già non lo fosse abbastanza da una temperatura molto distante da quella di Firenze di questo periodo. Invece la formazione di Montella - già priva di alcune pedine fondamentali - si è calata alla grande nella parte, tirando fuori muscoli e carattere e battendosi con grande furore fino a portare a casa una vittoria meritata. Il tutto senza rinunciare alla propria filosofia, perchè laddove il terreno lo permetteva (quindi pochissimo), i viola hanno provato anche a dialogare palla a terra.
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Leggerini a chi?
Il coraggio viola col Dnipro. E Ambrosini… (COMMENTA)
Rimboccarsi le maniche e adattarsi ad una situazione non congeniale, è un pregio non da poco quello sfoggiato ieri dalla Fiorentina. E anche da quei giocatori poco inclini, per natura, alla battaglia in mezzo al campo. Come Matos, che ha corso come un matto e ha risposto colpo su colpo ai piazzati difensori centrali. Come Bakic, che sta proseguendo il suo percorso di maturazione tattica e a giudicare dalla legna fatta in mezzo al campo (quasi troppa, perchè ha rischiato l'espulsione) non sembrava certo il classico trequartista. Pizarro non si è risparmiato in fase di interdizione, ma lui al rosso ci è arrivato e, vista l'esperienza, poteva e doveva evitarlo. Lo stesso Mati Fernandez si è messo al servizio della squadra e Borja Valero è sembrato quasi non accorgersi delle pozze nei 35' in cui ha giocato. Da Ambrosini, così come dai rocciosi difensori viola, ci si poteva invece aspettare uno spirito da guerriero. Ma l'ex capitano del Milan sta sorprendendo per il livello delle sue prestazioni e per lo stato di forma ottimale: e così da "riserva di lusso" si sta sempre più trasformando in un punto fermo di questa Fiorentina. Meno spettacolare, ma più tosta.
SIMONE BARGELLINI
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