Ricordo nostalgico per ciò che si è perduto. In una parola: rimpianto. In pratica, il sentimento contrario rispetto a quello che provano i tifosi viola pensando a Stevan Jovetic. Chi? Sì, dai, quel ragazzino col numero otto che diceva di voler andare da Conte per compiere il definitivo salto di qualità. Pare lo chiamassero Jo Jo, e se ne andò tra l’indifferenza generale in un giorno di luglio, mentre tutta Firenze accoglieva Mario Gomez. La storia di questo avvio di stagione ha fatto il resto e adesso, del ragazzo di Podgorica, si sono perse le tracce. Qualcuno rimpiange Ljajic, qualcun altro Cerci, ma nessuno Jovetic. Del resto, analizzando l’avventura del montenegrino al City, non potrebbe essere altrimenti.
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C’era una volta un certo Jovetic
Il montenegrino in una crisi infinita, a Firenze nessuno lo rimpiange
In campionato, per esempio, Jovetic ha giocato solo una volta da titolare (contro lo Stoke City), salvo poi essere sostituito dopo un’ora. (...) In Champions League (il suo grande sogno) il bilancio è semplicemente impietoso. Zero minuti giocati, due panchine, una tribuna per scelta tecnica ed una per infortunio. L’ennesimo. E’ questo, il suo grande problema. Una sfortuna (?) che non s’era mai vista, anche se qualcuno lo chiamava “i’ bua”. Nel frattempo, a Firenze, è esploso Pepito Rossi. Il Fenomeno ha già segnato 11 reti in campionato. Gliene bastano tre, e avrà eguagliato il record toccato da Jovetic in Serie A in una stagione. (...)
la Repubblica
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