La prima vittoria dell'era Vanoli sulla panchina della Fiorentina è arrivata alla sesta partita: una vittoria di misura, in casa, contro un avversario modesto in generale e in crisi (come i viola) nel particolare, quindi è un risultato che non va salutato a festa, ma va comunque preso con soddisfazione e sviscerato per trarne quanto più carburante possibile in vista dei prossimi quattro match, soprattutto i tre in campionato contro Verona - una sorta di D-Day calcistico, vista la classifica - e poi Udinese e Parma. Ma anche a Losanna servirebbe una vittoria per cercare di rientrare tra le prime otto in League Phase ed evitare un fastidioso turno playoff nel nuovo anno.

esclusive
Il modulo non esiste, ma cambiarlo ti fa vincere: per 20 giorni lo spartito è questo
Vanoli ha vinto, dicevamo, e lo ha fatto mettendo in pratica una mossa trattata in maniera decisamente massiccia nelle ultime settimane: il cambio modulo. L'allenatore diceva da tempo di avere in mente qualcosa del genere, ma non aveva il materiale umano necessario per procedere. Per giocare con la difesa a quattro, oggi che i moduli stretti come 4-3-2-1 e soprattutto 4-3-1-2 sono in via d'estinzione, servono gli esterni offensivi e fino a gennaio la Fiorentina non ne ha mezzo. Anzi, mezzo ce l'ha: Kouamé. Non mezzo perché sia un mezzo giocatore, ma perché non è un esterno, ma una seconda punta che in carriera si è spesso adattato sulla fascia, quindi può fare l'esterno ed essere offensivo, bilanciando un terzino avanzato dall'altra parte.
Eccolo, il 4-2-3-1 che ha dato nuova linfa anche al Torino nella passata stagione. Chiaramente, finché il mercato non aprirà, tra una ventina di giorni e porterà entro il mese seguente un paio di ali fiammanti, è una soluzione che non è assolutamente proponibile in pianta stabile. Primo, perché Kouamé, unico che può svolgere questo compito, è appena rientrato da un lungo infortunio, secondo perché Kouamé... beh, è Kouamé. Un giocatore di tutto rispetto ma che non faceva e probabilmente non farà parte dei piani della Fiorentina. Quindi schierarlo dall'inizio per poi doverlo togliere cambiando forzatamente schieramento non ha senso. Lo spartito delle prossime quattro partite sarà verosimilmente: dapprima 3-5-2 che è la via più conosciuta, quindi passaggio al 4-4-2/4-2-3-1 per sfruttare appieno i concetti su cui si sta lavorando da inizio novembre e per la prima volta risultanti in un atteggiamento che ha rispecchiato quello del mister. Che ci perdonerà se snoccioliamo numeri che "non esistono più", ma è proprio cambiando la disposizione di questi numeri che la Fiorentina è tornata a vincere. L'ha detto anche l'allenatore avversario: "Hanno cambiato modulo e ci hanno messi in difficoltà", tornando a vincere dopo una cinquantina di giorni. Non è poco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.violanews.com/assets/uploads/202304/5afff788bee9ece281812c8ae59f1524.jpg)