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Maxi Olivera a VN: “L’eredità di Alonso non mi pesa. Poca garra in squadra? Vi spiego…”

Intervista esclusiva con Maxi Olivera che ci parla della sua storia, del suo ambientamento a Firenze e della concorrenza con Milic (seguirà una seconda parte)

Simone Bargellini

Una bella chiacchierata (tra italiano e spagnolo) con Maxi Olivera, per scoprire qualcosa di più sul giocatore ma soprattutto sul ragazzo. Uruguaiano classe '92 approdato alla Fiorentina in estate, il terzino sinistro si racconta in esclusiva per Violanews.com:

Innanzitutto come ti trovi in Italia e nella Fiorentina?

"Mi trovo molto bene, Firenze è molto bella. Sono rimasto favorevolmente sorpreso e sono felice del modo in cui sono stato accolto dai tifosi. Con la lingua italiana devo invece imparare ancora molto, capisco quasi tutto anche quando parla il mister, ma per parlare mi ci vuole ancora un po' di tempo".

Ci racconti un po' la tua storia, dalle giovanili dei Wonderers fino alla Fiorentina?

"Sono arrivato ai Wanderers a 12 anni e ho fatto tutta la trafila delle giovanili e sono arrivato in prima squadra vincendo anche un titolo. Poi a febbraio sono approdato al Penarol dove ho vinto un altro campionato e trascorso 6 mesi importanti, nelle ultime partite ho avuto anche l'onore di indossare la fascia di capitano. Poi negli ultimi giorni di mercato il mio agente mi ha parlato della possibilità di venire alla Fiorentina e ho colto subito questa chance, sono contento di essere qui".

Hai trovato molte differenze tra il calcio uruguaiano e quello italiano?

"Sì, sono molto diversi e ci ho messo un po' ad adattarmi. Però attraverso il lavoro e gli allenamenti, adesso mi sento meglio e credo di essere al livello dei miei compagni".

Ti pesa l'eredità di Alonso?

"Lo conoscevo e sapevo chi era, è un grande giocatore e ha fatto benissimo nella Fiorentina. Io non vengo a sostituire nessuno, io sono qui per fare del mio meglio, mi sto adattando e spero di migliorare sempre di più per aiutare la Fiorentina. Il ruolo? Mi piace molto come vengo impiegato da Sousa. Prediligo spingere e mi trovo bene in questa posizione".

Come stai vivendo la concorrenza con Milic?

"E' normale che a tutti piaccia giocare, ma sono abbastanza soddisfatto del minutaggio fin qui. Non è facile passare dal calcio uruguaiano a quello italiano, sto cercando di lavorare e migliorare, ma intanto mi fa piacere aver trovato già un po' di spazio".

Guardando la classifica cosa vi dite nello spogliatoio? Vi siete posti un obiettivo stagionale?

"Il vero obiettivo è pensare partita per partita, cercare di fare più punti possibili. Adesso l'obiettivo più vicino che vogliamo raggiungere è superare il turno in Europa League. Il campionato è ancora molto lungo e credo che dobbiamo cercare di ottenere il massimo in ogni partita, poi alla fine vedremo dove siamo arrivati e se magari ci saremo qualificati per l'Europa League o anche la Champions".

Il calcio uruguaiano è noto per la "garra", la grinta. Ne manca un po' alla Fiorentina secondo te?

"Le caratteristiche della squadra sono molto diverse da quelle delle squadre uruguaiane. Mi ha colpito la qualità tecnica della Fiorentina, siamo una squadra che tiene molto la palla e mi piace molto. Siamo una grande squadra e ci sono grandi giocatori, finora non abbiamo raccolto quanto avremmo meritato, ma sono sicuro che miglioreremo e magari cercheremo di avere anche un po' di garra".

"Ha collaborato Alessio Crociani

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