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Dal mercato alla Champions League: ecco cosa ci hanno lasciato le parole di Pioli

Dal mercato alla Champions League: ecco cosa ci hanno lasciato le parole di Pioli - immagine 1
L'analisi dell'intervista di Stefano Pioli a Repubblica
Giovanni Zecchi
Giovanni Zecchi Redattore 

«Mi aspetto un paio di innesti. Sappiamo quali caratteristiche ci mancano: se le troveremo, la società saprà farsi trovare pronta. Ma sono stato chiaro anche nel voler giocatori funzionali e capaci di alzare il livello». Parole chiare e nette quelle di Stefano Pioli, nell’intervista rilasciata questa mattina aLa Repubblica. Concretezza e pragmatismo, con un allenatore che ha subito trasmesso le sue idee ai giocatori e alla società, con l’intento di innalzare definitivamente il livello al Viola Park.

E tutto ciò non può che passare dal mercato. Ormai è chiaro a tutti: uno degli innesti richiesti da Pioli è sicuramente un nuovo attaccante. Lucas Beltrán, non convocato per la sfida contro il Polissya,si prepara a salutare Firenze, mentre la dirigenza viola è pronta a piombare su un nuovo profilo offensivo da consegnare all’ex allenatore del Milan.

Gli acquisti, però, non si fermeranno qui. Alla luce di un centrocampo già ricco di interpreti, l’altra novità potrebbe arrivare in difesa. Da tempo Pioli ha chiesto un centrale duttile e veloce, capace di ricoprire al meglio il ruolo di braccetto:un giocatore moderno, che consideri la difesa a tre come la propria dimensione naturale. Tutti dettagli fondamentali per accontentare l’allenatore e completare una rosa già forte e competitiva.

Da qui al 1° settembre le cose possono cambiare: il mercato resta imprevedibile. La cessione di Amir Richardson, considerato non all’altezza del livello di questa Fiorentina, potrebbe aprire la strada a un nuovo centrocampista.Anche la casella di vice Dodò, al momento, resta scoperta; ma le riflessioni sul futuro di Fortinipotrebbero spingerne la permanenza a Firenze almeno fino a gennaio, così da valutare se il giovane terzino sia davvero pronto per il salto di qualità.

Tutte queste mosse devono portare a costruire una Fiorentina pronta per la Champions League. «Deve essere il nostro traguardo. Ci arriveremo attraverso idee e un pizzico di sfrontatezza, con la consapevolezza di potercela giocare con tutti». La squadra ha un obiettivo concreto e reale, che Pioli non ha paura di dichiarare. Certo, facile non sarà, ma nulla vieta di provarci fino in fondo. Con la consapevolezza che la Conference League rimane una possibilità concreta per riportare a Firenze un trofeo che manca da troppi anni.

Questo è Stefano Pioli: vero, diretto, ma soprattutto concreto. Una figura di cui Firenze sentiva il bisogno da tempo alla guida della sua squadra.