Se nel dizionario del calcio fosse presente la voce “testa matta”, probabilmente accanto ci sarebbe una sua foto. Saliou Lassissi, nel suo eccentrico excursus calcistico, ha sfoderato (soprattutto fuori dal campo) tutto il repertorio del più tipico esempio di genio e sregolatezza. A cominciare dal principio (o almeno quello che doveva essere) della sua avventura in Italia, dove si presentò stizzendo, e non poco, un certo Luciano Moggi. In questo nuovo numero di Meteore Viola, la storia di Saliou Lassissi, ivoriano classe ’78 che a Firenze visse una sola intensa e paradossale stagione.
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Che fine ha fatto? Lassissi, il capo tribù che provocava Terim e finì in Polonia
Risse, internamento, incidenti notturni, infortuni, fughe, polmoni inesauribili in campo. Lassissi non è stato certo un personaggio facile da dimenticare ma, al contrario, una delle tante storie incredibili che ruotano intorno al mondo del pallone.

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