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Che fine ha fatto? Lassissi, il capo tribù che provocava Terim e finì in Polonia

Niccolò Ghinassi
Niccolò Ghinassi Redattore 

Nell’estate 2001 Saliou viene inserito in un maxi-scambio con la Roma per un totale di sei giocatori coinvolti, tre per parte: Longo, Lassissi, Fuser raggiungono la Capitale, mentre Gurenko, Mangone e Poggi finiscono a Parma. L'avventura in giallorosso del difensore africano, però, si rivela sfortunata e surreale al medesimo tempo. Il difensore, infatti, nell’amichevole del 07 agosto 2001 della Roma contro il Boca Juniors subisce un gravissimo infortunio: dopo soli 7 minuti dal suo ingresso in campo l’attaccante del Boca Antonio Barijho entra in maniera sconsiderata e lo manda a terra fratturandogli tibia e perone. Lassissi viene operato, gli viene predetto uno stop di 6 mesi, ma le terapie cui è sottoposto non fanno effetto, così perde la pazienza e decide di curarsi da solo, perché, a suo dire, gli vengono somministrati i medicinali sbagliati. Addirittura, si parla di amici stregoni dai quali si sarebbe recato per favorire la guarigione. Prova a tornare nell’autunno del 2002, Capello vorrebbe testarlo con la squadra Primavera, ma arriva il divieto di Sensi per questioni assicurative.  La Roma, infatti, da qualche tempo non gli sta più versando lo stipendio: volano gli stracci. Ne consegue, infatti, un aspro contenzioso con il club giallorosso, e la frattura fra società e giocatore è così insanabile da finire anche in Tribunale. Di quell’esperienza surreale a Roma, Lassissi può comunque fregiarsi di un titolo vinto appena dopo l’infortunio coi giallorossi. Indovinate contro di chi? Proprio contro la Fiorentina, quando i giallorossi freschi di scudetto si imposero sui gigliati nella finale di Supercoppa Italiana il 19 agosto 2001 (3-0 secco, con reti di Candela, Montella e Totti). A parte questo, un’esperienza certo non eterea, comunque, quella di Saliou nella Capitale, Saliou del quale anche gli ex compagni romanisti ed i tifosi ricordano l’animosità, la follia e l’indomabilità. Emblematica in tal senso la testimonianza dell’ex collega Antonio Cassano che, intervenuto in una puntata della Bobo Tv, ha parlato così di Lassissi: “Alla Roma io rompevo le scatole a tutti. Una volta feci arrabbiare Lassissi che mi tirò su di peso. Da quel momento gli dissi: 'Tu sarai il mio bodyguard'. Aveva una forza e una tecnica eccezionali, sembrava Thuram, anche se tatticamente era un po' anarchico. Grandi qualità, poca testa”.

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