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Che fine ha fatto? Kanchelskis, il vento dell’est spezzato sul più bello da West

Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

Da lì in poi Kanchelskis si è avviato verso il crepuscolo della sua carriera. Dopo la Scozia le sue avventura sono state: Manchester City, Southampton, Al-Hilal, Saturn e Soveton Samara. Nel 2006 si è ritirato e pochi anni dopo è diventato allenatore. Anche qui le squadre passate in rassegna non sono state poche: Torpedo, Ufa, Jurmala, Solyaris Mosca, Navbahor Namangan (Uzbekistan), Muras Junajted. Adesso siede sulla panchina della Dinamo Bryansk, seconda divisione russa. Negli anni ha ricoperto anche alcuni ruoli dirigenziali nei vari club in cui ha allenato. Una grande carriera, ed un grande sogno per Firenze, che purtroppo non ha avuto la possibilità di assaporare tutto il suo talento. Concludiamo con le parole dello stesso Kanchelskis sulla sua esperienza fiorentina: "Ho dei bellissimi ricordi in Italia. Firenze è una bellissima città, la più bella in Europa. Michelangelo, gli Uffizi, le stupende piazze e le grandi persone che ho incontrato. Mi sono goduto differenti stili, differenti mentalità e differenti modi di vivere. Sono state tutte tappe importanti per me, adesso che sono allenatore ricordo cosa ho imparato da Lobanovsky, Ferguson, Ranieri, Malesani e tanti altri. Sono stato sfortunato, ma fa parte del gioco. Ho avuto tanti grandi compagni, come Batustuta, Rui Costa e Toldo in Italia"