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Che fine ha fatto? Kanchelskis, il vento dell’est spezzato sul più bello da West

Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

Andrei Kanchelskis nasce il 23 gennaio 1969 a Kirovohrad, all'epoca una piccola provincia dell'URSS, e oggi situata nel cuore dell'Ucraina. Una delle tante zone di rifugio per gli ucraini del sud, che scappano dalla parte più distante dal confine russo per le ben note vicende belliche. Kanchelskis mostra subito una grande predilezione per gli sport, praticando anche l'hockey e lo scii di fondo. Alla fine le sue caratteristiche fisiche lo portano sul prato verde. Il ragazzo inizia a muovere i primi passi nello Zirka, la squadra della sua città, e nel 1987 passa alla Dinamo Kiev. La Dinamo non è una squadra come le altre nell'URSS dell'epoca, era la compagine di Valeri Lobanovsky, uno dei più grandi tecnici della storia del 900. Un vero e proprio ingegnere del gioco, capace di creare un sistema perfetto, dal quale escono grandi giocatori come Shevchenko, Blokhin e Zavarov. Basti pensare che nella nazionale che partecipa ai Mondiali del 1986 (allenata ovviamente da Lobanovsky), 12 giocatori su 22 militano proprio nella sua Dinamo. Kanchelskis, per sua stessa ammissione, impara molto dal sergente di ferro, e viene posizionato come esterno destro nel suo 4-4-2. Poi si sposta dopo una sola stagione allo Shakthar, dove milita per un altro anno, la stagione 1989-90. La ribalta la raggiunge con la maglia proprio dell'URSS, con la quale gioca alcune partite prima di Italia '90.