Dopo Lobanovsky, Kanchelskis incontra un altro mito del calcio, Alex Ferguson (all'epoca non ancora Sir, e non così popolare ad Old Trafford). L'ala si adatta rapidamente al sistema di Ferguson, lo stesso 4-4-2 già visto alla Dinamo, come raccontato da lui stesso: "Il calcio era simile per me tra Ucraina ed Inghilterra. Ho giocato nella Dinamo Kiev per Lobanovsky, uno dei migliori allenatori, e amava giocare con due ali nel 4-4-2, esattamente come Ferguson". Per lui però i cambiamenti sono fuori dal campo, in un mondo meno globalizzato di oggi, e dove per i sovietici non era così semplice lasciare il paese. Soprattutto la lingua inglese è un grosso scoglio per lui: "I miei compagni, appena arrivato, mi suggerirono qualcosa da dire a Ferguson in allenamento, senza che io sapessi cosa volesse dire. Quando chiamai Ferguson "Scottish Bastard" (non credo serva traduzione), tutti si misero a ridere, per fortuna anche lui...". In campo le cose vanno molto bene, ed il ragazzo diventa subito un pezzo da novanta della prima grande era dei Red Devils, quella guidati dalla '92 class. Per intenderci quella dei vari David Beckham, Nicky Butt, Ryan Giggs, Paul Scholes, Gary e Phil Neville. Dopo 2 Premier League e 161 presenze sarà proprio Beckham a rubargli sempre più minuti, ed a spingerlo lontano da Manchester.
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