Cesare Prandelli era stato capace fino a gennaio di tenere la Fiorentina viva su tutte e tre le competizioni: campionato, ottavi di Champions League e semifinali di Coppa Italia. Il tecnico di Orzinuovi chiese al direttore sportivo, Pantaleo Corvino, un rinforzo per il centrocampo. I principali nomi accostati alla squadra viola in quel periodo furono quelli di Angelo Palombo della Sampdoria e di Fernando Gago, in uscita dal Real Madrid e per questo il profilo che più attraeva il popolo viola. Corvino, invece, provò la mossa che qualche anno prima era riuscita con Felipe Melo, e si affidò ad un centrocampista dal grande fisico che aveva dato dei lampi di grande tecnica, ma che non era riuscito ad esprimere mai tutto il proprio talento. Il 19 gennaio del 2010 venne acquistato dalla Fiorentina, con buona pace dei molti tifosi viola che storsero il naso per la decisione presa dal direttore pugliese. Con la maglia gigliata non lasciò però il segno sperato: lo spazio non era molto e quasi sempre da subentrante. La prima stagione, con Prandelli in panchina, terminò con 14 presenze, di cui solamente 5 per 90' (due di queste con Bayern Monaco e Inter nelle rispettive andate di Champions League e Coppa Italia). Con l'arrivo in panchina, nella stagione successiva, di Sinisa Mihajlovic, giocò solo 13 partite, di cui solamente 2 per 90', durante i primi turni di Coppa Italia. Qualche anno più tardi, proprio Bolatti parlerà così del suo periodo viola: "Quell’esperienza la divido in due parti. Ho un ricordo molto positivo dei primi sei mesi, forse perché avevo tanta voglia di giocare il Mondiale. Le cose cambiarono con l’addio di Prandelli e negli ultimi mesi persi il posto da titolare. Però faccio sempre autocritica: probabilmente avrei dovuto insistere e rimanere più tempo nel calcio italiano per provare ad adattarmi, invece ho avuto fretta di tornare in patria". Il centrocampista argentino all'inizio della seconda stagione italiana, finì sulle prime pagine dei giornali locali per un fatto ben poco simpatico. Durante uno degli allenamenti pomeridiani dei primi di agosto, Bolatti venne "incolpato" di aver rotto il crociato all'attaccante simbolo della nuova Fiorentina di Mihajlovic, Stevan Jovetic. Infatti il montenegrino, per evitare un contrasto con il centrocampista argentino si procurò una lesione al legamento crociato anteriore e al legamento collaterale esterno del ginocchio, infortunio che lo tenne fuori per più di 6 mesi. Qualche anno più tardi fu lo stesso montenegrino a chiarire l'incidente: "Bolatti? Voglio dire una cosa, il mio infortunio non è stato colpa sua, non mi ha toccato. Mi sono fatto male da solo, facendo un movimento strano". Nonostante le parole di Jovetic, per molti anni venne additato come colpevole il povero centrocampista argentino. Il classe 1985 lascerà la Fiorentina nel febbraio del 2011, per trasferirsi a titolo definitivo nell'Internacional di Porto Alegre per 4 milioni.
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