Sarà con tutta probabilità Nikola Kalinic il prossimo acquisto della Fiorentina sul mercato. Per un focus sulle caratteristiche dell'attaccante croato e per far luce sulle poche ombre della sua carriera, Violanews.com ha intervistato due esperti di calcio inglese.
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Gli esperti a VN: “Kalinic flop al Blackburn, ecco perché. A Firenze sarà diverso”
L'identikit e il focus sull'esperienza inglese del probabile prossimo acquisto viola. Parola all'agente Fifa Peppino Tirri e al noto giornalista Gabriele Marcotti
Partiamo dall'agente Fifa Peppino Tirri: "Il flop di Kalinic al Blackburn?Succede a tutti di passare momenti di calo ma il giocatore non si discute. Sicuramente la parentesi negativa Oltremanica si spiega con delle difficoltà di adattamento al calcio inglese. Se dovesse arrivare alla Fiorentina, non ricapiterà. Anzi, si adatterà alla perfezione la 4-2-3-1 di Sousa. Le sue caratteristiche? Le conoscono tutti: è una prima punta forte fisicamente ma allo stesso tempo anche dotato tecnicamente. Insomma, parliamo di un ottimo giocatore".
Dello stesso parere anche Gabriele Marcotti, giornalista e inviato per il Times, Il Corriere dello Sport, ESPN, il Wall Street Journal, ilSunday Herald e La Stampa: "Kalinic giunse al Blackburn molto giovane e in una squadra in difficoltà, senza dubbio il suo flop è riconducibile a un problema di ambientamento al calcio inglese. Parliamo di un attaccante molto tecnico, in Inghilterra ha faticato un po' anche per il tipo di gioco basato sulla profondità e i lanci lunghi di Allardyce (tecnico del Blackburn durante la prima stagione in Inghilterra di Kalinic, ndr).
Ha buoni piedi e predilige il gioco palla a terra, per questo non va trattato come centravanti di sfondamento. E' una punta di manovra, capace di giocare bene anche spalle alla porta. Ha nelle sue corde gli assist per i compagni e la visione di gioco. A Firenze sarebbe ottimo per aprire spazi ai compagni. Con le debite proporzioni è uno alla Ibrahimovic. Deve essere messo nelle migliori condizioni per fare bene. Nella seconda parte della sua seconda stagione al Blackburn non ha spiccato perché il tecnico Steve Kean non lo vedeva".
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