Testa all'Europa League poi l'Atalanta in campionato, con l'obiettivo di mantenere il primo posto. E' una settimana non facile in casa Fiorentina: splendida dal punto di vista delle emozioni, ma Sousa dovrà gestire il facile entusiasmo di questi giorni. Violanews.com ha contattato l'ex difensore Fabio Galante (ora diesse del Chiasso) per un commento sulla vittoria di Milano e sui prossimi impegni.
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Galante a VN: “Montella? Uno zittone, Sousa…”
L'ex difensore (ora diesse del Chiasso): "Sousa si faceva sempre sentire nello spogliatoio. La difesa della Fiorentina..."
A Milano un successo inaspettato.
"Ero a San Siro e devo dire che, quando me ne sono andato, ho pensato di aver assistito ad una partita speciale. Non pensavo di vedere questa Fiorentina, in grado di dominare l'Inter. Certo, non sono tutti meriti dei viola".
Cosa intende?
"All'Inter è andato tutto male. Dall'infortunio di Jovetic, alle papere della certezza Handanovic, passando poi per le incertezze difensive e gli errori di Melo".
E pensare che l'Inter aveva avuto, fino a quel momento, una fase difensiva perfetta.
"Se prendi quattro gol non è certo colpa della difesa. E' come quando parliamo della Fiorentina: giusto elogiare Gonzalo e Astori, come Roncaglia e Alonso, ma sono i movimenti della squadra a fare la differenza, non solo i singoli".
E nella Fiorentina c'è chi sta facendo un ottimo lavoro "sporco".
"Vero, penso ad esempio a Borja Valero, uno che corre per tutto il campo. E penso a Kalinic: oltre ad avere fatto tre gol, ha sempre aiutato la squadra. Per questo Sousa sceglie sempre lui".
A proposito: l'impatto di Sousa a Firenze per ora è ottimo.
"Non ne avevo dubbi. Quando faceva il giocatore, in allenamento non voleva si sbagliasse neppure un passaggio, mi immagino adesso. E' uno attento al minimo particolare, si vedeva sarebbe diventato allenatore. Come Di Francesco, Spalletti: gente che nello spogliatoio si faceva sentire. Ho avuto la fortuna di giocare con loro e vi posso garantire che avevano un futuro assicurato".
Non ha citato Montella.
"Non è una dimenticanza, lui è quello che mi ha sorpreso di più. Nello spogliatoio era lo zittone del gruppo, invece poi ha imparato a farsi sentire. Eccome...".
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