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L'ex DS

Cinquini a VN: “Agenti? Commisso precursore. Istituzioni col freno tirato”

Commisso

Abbiamo contattato in esclusiva l'ex DS Viola Oreste Cinquini che ci ha detto la sua, in una piacevole chiacchierata, sul tema riguardante gli agenti nel mondo del calcio e non solo

Filippo Caroli

La proposta della Fiorentina e di Commisso per migliorare il mondo del calcio sul tema procuratori è certamente uno degli argomenti più caldi della Firenze calcistica. Sulla questione, ci siamo confrontati con chi conosce bene il mondo del pallone, quello di Firenze e quello degli agenti. Oreste Cinquini, storico dirigente Viola, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni. Queste sono le sue parole a Violanews.com:

Partiamo dal campo, che giudizio dà della Fiorentina vista fin qui?

"Estremamente positivo, non pensavo che Italiano che Italiano desse un'impronta in così poco tempo. Mi pare che le cose vadano davvero bene. Sta facendo la differenza rispetto allo scorso anno. Avevo annoverato Italiano fra i tre tecnici giovani più importanti. Gli altri due erano De Zerbi e Dionisi. Quest'ultimo ha scelto una realtà simile a quella di Empoli. Italiano invece ha fatto un balzo in avanti stratosferico: passare dal Trapani allo Spezia e da qui alla Fiorentina è un triplo salto mortale. Ma gli è riuscito benissimo e questo inizio di campionato è estremamente lusinghiero"

Ha anche il merito di aver rivalutato una squadra come quella vista anno scorso...

"Esatto, e il merito è del tecnico e del suo staff. Ha ridato mentalità e pensavo non potesse calarsi in questa realtà in così poco tempo. Firenze e la Fiorentina sono un test molto probante specialmente per un tecnico giovane. E lui lo ha superato a pieni voti"

Uno dei temi che sta scaldando Firenze è quello relativo ai procuratori, la Fiorentina ha presentato il suo decalogo di nuove regole da implementare, lei che ne pensa?

"Credo che Commisso abbia 'scoperto l'acqua calda'. Il problema esiste, ne ha parlato ultimamente anche Infantino. Penso che UEFA, FIFA e tutti gli organismi preposti ci stiano lavorando. Commisso è stato un precursore e ha scoperchiato la pentola. Condivido molte delle cose che dice e che lo stesso barone ribadisce. Penso che questa situazione vada messa a posto. Gli agenti non possono essere contemporaneamente procuratori e intermediari. Penso che gli organi istituzionali debbano far chiarezza e che il numero 1 Viola abbia fatto bene a sollevare il problema. Merito a lui che in breve tempo ha capito come gira la ruota"

Della questione, però, se ne parla da parecchio. Pensa che possa essere l'ennesimo appello che cade nell'oblio?

"Credo che i vertici del calcio debbano mettersi al lavoro. E la spinta deve arrivare anche dalla FIGC e da Gravina. Le cose vanno messe a posto, la situazione sta diventando insostenibile. Vedendo anche trasmissioni come Report si nota come siano venute a galla certe questioni. Pensavo che gli organismi preposti intervenissero immediatamente ma mi pare che vadano a rilento. Per qualche motivo c'è il freno a mano tirato"

Lei ha lavorato nel calcio per tantissimi anni, come è cambiata nel tempo la situazione relativa agli agenti?

"Credo che prima i presidenti svolgessero un altro ruolo. Oggi sono in prima persona responsabili del club. Prima i direttori avevano le redini delle società. Certo, chi più chi meno si confrontava coi proprietari per decidere le linee da seguire ma poi erano loro a decidere nell'ambito dei poteri che i presidenti avevano loro dato. Gli agenti avevano un ruolo importante, sì, ma avevano un peso meno preponderante nei confronti dei club. Oggi le cose sono un po' cambiate. I presidenti si appoggiano sempre più ai procuratori pensando che quella sia la strada per arrivare a certi giocatori. Io penso gli agenti siano utili se fanno il proprio lavoro. Ma il potere che hanno oggi gli viene permesso da alcuni proprietari e da molti direttori"

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