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Ariatti a VN: “Sousa si è fatto desiderare. Mia assenza per i 90 viola? Non mi stupisco più. Festeggerei ogni anno”

Le parole dell'ex capitano viola: "La mia assenza alle celebrazioni? Ognuno fa le sue scelte. E' comunque un orgoglio festeggiare questi colori"

Alessio Crociani

Per un commento sull'attualità di casa Fiorentina in vista del ritorno in campo, Violanews.com ha interrogato Luca Ariatti, doppio ex del lunch match di domenica prossima tra la squadra viola e l'Atalanta:

Innanzitutto ti chiedo un commento su questo inizio stagione della Fiorentina: cosa è successo alla squadra ammirata negli ultimi mesi del 2015?

"La squadra ha vissuto un'estate travagliata perché l'allenatore che si è fatto desiderare, la direzione sportiva è cambiata e sono anche arrivati giocatori nuovi. E' normale che la Fiorentina debba ancora consolidarsi in una zona di classifica più consona alle sue qualità. Prematuro fare bilanci, anche perché il calendario è ghiotto e la Fiorentina ha la possibilità di posizionarsi in alta classifica nel giro di 4-5 partite".

Due dei problemi principali sono sicuramente la sterilità offensiva e la prevedibilità del sistema di gioco: come se ne esce?

"E' normale. Le avversarie hanno preso le contromisure nei confronti del calcio adottato da Sousa. Qua da noi le partite vengono sempre preparate molto bene dagli allenatori, la squadra viola è più conosciuta rispetto alla scorsa stagione e lo sono ancora alcuni calciatore, come Kalinic ad esempio. In Italia siamo più bravi a distruggere il gioco altrui e ad annullare le potenzialità degli avversari piuttosto che giocarci le partite in modo aperto. In ogni caso, dai giocatori offensivi viola, come Borja Valero, Ilicic, Kalinic e Bernardeschi, ci si aspetta di più, perché alla fine la differenza la fa chi fa gol".

A proposito di singoli: a Firenze si parla molto della crisi di alcuni 'senatori'...

"E' normale attendersi molto dai giocatori che hanno sempre avuto un rendimento alto, ma ripeto che è meglio aspettare prima di dare un giudizio perché nel calcio moderno bastano due risultati per cambiare tutto e la Fiorentina le può centrare in questo mese che ha davanti".

Intanto domenica arriva un'Atalanta galvanizzata dopo la sconfitta pre-pausa contro il Napoli: come si mette in difficoltà la squadra di Gasperini?

"I nerazzurri sono una squadra indecifrabile, basti pensare che ancora non hanno una formazione-tipo. Gasperini ama stupire e tenere sulla corda tutti i suoi giocatori. Guardate l'attacco: una volta gioca Pinilla, un'altra Paloschi, e contro il Napoli... Petagna. La verità è che questa Atalanta è una mina vagante che dopo la partita contro i partenopei ha ritrovato l'entusiasmo, e quando c'è quello si sa che tutto può succedere".

Chiosa finale sulla festa per i 90 anni della Fiorentina. Sappiamo che non eri tra gli invitati: com'è stato assistere alle celebrazioni da fuori?

"E' stata sicuramente una bella festa, anche se arrivata – purtroppo - assieme al terremoto di Amatrice. E' una cosa che ha condizionato tutto. Per quanto mi riguarda la mia assenza, chi organizza fa ciò che meglio crede, il mio approccio verso l'ambiente non cambia. Dopo tanti anni nel calcio non mi stupisco più. La festa è stata comunque bellissima, sia sul campo che sugli spalti. Il compleanno della Fiorentina, fosse per me, si celebrerebbe ogni anno. E' un orgoglio da mostrare ai giovani del settore giovanile. E' formativo, e la dimostrazione che il legame con Firenze resta per sempre".

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