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Ariatti a VN: “Mondonico era un padre calcistico per me. Lo spareggio col Perugia fu merito suo. Non scorderò una frase…”

Ariatti ricorda Mondonico: "Fu lui a consacrarmi. Ricordo bene la frase che disse dopo la sconfitta contro la Roma alla prima partita in Serie A"

Stefano Niccoli

Ci ha lasciati a 71 anni. Emiliano Mondonico se n'è andato dopo aver lottato col cancro per sette anni (LEGGI QUI). Il Mondo ha scritto una delle pagine più belle della Fiorentina: quella della promozione in Serie A nel giugno 2004. Violanews.com ha intervistato un suo "allievo": l'ex capitano gigliato Luca Ariatti.

"E' un momento triste perché con mister Mondonico ho scritto la pagina più alta della mia carriera calcistica. Arrivavo dal nulla a Firenze. Nella seconda parte in Serie B e poi in Serie A fu lui a consacrarmi e oltretutto mi diede la fascia di capitano. Potete ben immaginare cosa rappresenta per me il mister. L'ho sempre visto sveglio. Questa perdita mi colpisce molto perché il calcio crea anche rapporto ed effetto eterni. Ho preso a malincuore questa notizia, cercherò di contattare qualche ex compagno in modo da essere presenti al funerale. Quella Fiorentina (rosa 2003-04, ndr) ha raggiunto successi perché aveva al timone un allenatore che ci ha portato per mano con le sue grandi capacità di tecnico e di uomo. Penso che per la Fiorentina abbia scritto una pagina storica che fa parte della sua rinascita. E' giusto che venga celebrato come merita".

Mondonico toccò le corde giuste all'interno dello spogliatoio perché il campionato di Serie B, fino ad un certo punto, fu complicato.

"Le capacità di Mondonico come allenatore sono scritte da qualsiasi parte. Quello che non è scritto è ciò che si condivide con le persone facendo questo mestiere. Questo deve essere risaltato. Quello che ha fatto Mondonico con la Fiorentina, l'Atalanta e il Torino è risaputo e non sarà mai dimenticato. Io sottolineo quello che ha fatto con me: mi ha dato fiducia, mi ha difeso perché dare la fascia di capitano ad Ariatti non fu una scelta facile".

Ti ricordi un aneddoto o una frase?

"Sì, una frase divertente. Giocai una bella partita da terzino destro alla prima in Serie A contro la Roma quando segnò Montella (stagione 2004-05, ndr). Fui uno dei migliori. Il martedì il mister riunì la squadra e davanti a tutti disse: 'Ragazzi, parliamoci chiaro. Se il migliore in campo è Ariatti, ben che ci vada pareggiamo'. Ho portato con me tanti anni questa frase. Fu il modo di valorizzare me e spronare gli altri. Senza frasi dirette cercava di stimolare il gruppo. Lo spareggio contro il Perugia lo vinse lui a livello tattico. Cambiò l'assetto, invertì gli esterni. Non aveva uguali nel creare difficoltà all'avversario. Se ne va uno dei miei padri calcistici".

Ti riporto sull'attualità: per la Fiorentina la qualificazione alla prossima Europa League è possibile?

"Di punti in palio ce ne sono, tutto può succedere. La Fiorentina deve restare attaccata a Sampdoria e Atalanta anche perché ci sono ancora tanti scontri diretti. Anche le partite con le piccole non sono più scontate. La viola ci deve provare, la società e i ragazzi meritano una soddisfazione per quello che hanno vissuto. Sono vicino all'ambiente visto ciò che è successo, anche se ho preferito restare nel silenzio. I primi segnali sono positivi perché sono arrivate due vittorie. Mi auguro che nei ragazzi ci sia un pizzico in più di serenità, anche se non si sa quando si recupera da tragedie come quella di Astori".

Il riavvicinamento dei Della Valle potrebbe essere un punto di forza per la Fiorentina?

"Il calcio è una brutta bestia. I proprietari arrivano col cavallo bianco, osannati da tutti, poi i risultati condizionano tutto. La Fiorentina ha una proprietà di altissimo livello, anche se i tifosi viola, si sa, sono molto esigenti. Non voglio dire che la tragedia Astori sia servita a qualcosa. Bisognerebbe arrivarci prima. Sono dispiaciuto per come si è sviluppato il rapporto tra la curva e i la società. Mi auguro ci sia un passo avanti da entrambe le parti che può essere un segnale di maturità dell'ambiente. La Fiorentina deve giocare per l'Europa, ma non per l'Europa maggiore perché la società non può permettersi giocatori da 40-50 milioni. La Fiorentina è in crescita, anche sul piano delle infrastrutture. Guardate le altre proprietà straniere. Non farei di tutto per mandare via i Della Valle. Chi arriva dopo?".

http://www.violanews.com/news-viola/il-saluto-della-fiorentina-mondonico-nei-nostri-cuori-uno-dei-mister-piu-importanti/

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