L'esordio in campionato contro il Milan dista appena una settimana. Diamo uno sguardo ai primi avversari della Fiorentina in Serie A.
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Uno sguardo al nuovo Milan di Sinisa Mihajlovic
Analisi dei rossoneri, primi avversari della Fiorentina in campionato. A centrocampo il punto interrogativo maggiore
A Milanello pare esserci un'aria nuova, più serena e più leggera. Merito di Sinisa Mihajlovic, bravo a riportare regole ferree e disciplina nello spogliatoio. Il tecnico serbo ha tracciato la linea: “Siamo da Champions”, ha detto il primo agosto a La Gazzetta dello Sport. Sulla carta, la formazione rossonera ha fatto un passo in avanti rispetto all'annata passata, ma l'impressione è che le manchi ancora qualcosa per lottare per i primi tre posti. Molti potrebbero pensare che quel “qualcosa”, o meglio “qualcuno”, in grado di far fare il salto di qualità al Milan sia Ibrahimovic. E' vero, con lo svedese in rosa, nonostante l'età e qualche acciacco fisico, le prospettive sul diavolo sarebbero destinate a cambiare. La priorità, però, è un'altra e cioè un regista di tecnica e personalità capace di dare ordine alla manovra, come faceva Pirlo fino a qualche anno fa. E a proposito di personalità, Montolivo sta dimostrando di non averla, o averla solo in rare occasioni, malgrado sia dotato di un buon piede. L'ex viola non riesce a reggere la pressione quando schierato davanti alla difesa, ruolo cruciale del centrocampo. Mihajlovic ha provato anche De Jong in quella posizione, ma l'olandese non ha nelle sue corde la costruzione del gioco. Per il resto, gli innesti di Josè Mauri e Bertolacci, quest'ultimo in gol contro l'Inter nel Trofeo Tim, hanno innalzato il tasso tecnico del diavolo. Poli assicura corsa, sacrificio e quantità, Bonaventura, invece, è un autentico jolly. Bisognerà vedere se l'ex Atalanta riuscirà a ripetere il buon campionato dell'anno scorso. Nocerino sembrava sul piede di partenza, il campano, però, piace a Mihajlovic e così dovrebbe restare in rossonero.
Passando al pacchetto arretrato, inevitabile non citare Alessio Romagnoli, per il quale il Milan ha sborsato 25 milioni più bonus. Una cifra pazzesca. Galliani, però, ha esaudito la richiesta di Mihajlovic che voleva un difensore mancino, bravo ad impostare la manovra. Il partner del classe 1995 dovrebbe essere Mexes, diventato leader della retroguardia (e già questo fa capire come siano cambiati i tempi a Milanello). Chi potrebbe tornare di moda, per via della sua velocità, è Zapata, finito in soffitta con Inzaghi. Alex resterà, ma la sua condizione fisica rappresenta un punto interrogativo, Paletta è vicino all'addio, mentre Rodrigo Ely si sta mettendo in mostra. Sugli esterni, Abate a destra e Antonelli a sinistra insieme al diciannovenne Calabria, promosso dalla Primavera alla prima squadra. L'involuzione di De Sciglio, invece, continua, non a caso alcuni iniziano ad avere dei dubbi sulle doti di un giovane definito addirittura come “il nuovo Maldini” qualche anno fa.
Il reparto, in teoria, più completo è l'attacco. La qualità non manca con Bacca, Luiz Adriano, Menez, Suso, Cerci e Honda. Senza dimenticare Matri. Resta da vedere come sarà l'intesa tra i giocatori. Solo per fare un esempio: i primi due della lista potrebbero “pestarsi” i piedi viste le caratteristiche abbastanza simili. Degli elementi sopra citati, chi rischia di saltare il match del Franchi è Menez, alle prese con un problema alla spalla e mai in campo nel pre-campionato. Sarebbe un'ottima notizia per la Fiorentina. Il francese è sì anarchico, ma è un calciatore in grado di mettere in difficoltà le difese avversarie con la sua rapidità e inventiva.
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