Dovremmo discutere dello 0-0 di Udine e del fatto che la Fiorentina non può ancora considerarsi tranquilla visto che la zona pericolo è distante appena cinque punti dopo le vittorie di Sampdoria e Genoa. Parlare di calcio giocato, però, è impossibile. I contagi da Coronavirus stanno aumentando di giorno in giorno. Stiamo combattendo contro un nemico invisibile. Siamo alle prese con un'emergenza sanitaria mai vissuta prima. E quel che è peggio è che non sappiamo se e quando la situazione migliorerà.
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Ma chi deve decidere? L’Italia non cambia mai: troppi interessi e troppe teste
Non è giusto continuare il campionato in queste condizioni. I contagi stanno aumentando di giorno in giorno. Ieri abbiamo visto partite false: non è calcio senza tifosi
E' necessario fermare il pallone. Questo è il mio pensiero. E probabilmente andrà così. Ne sapremo di più domani quando andrà in scena un caldo Consiglio federale. Anche perché - ma non è certo la motivazione principale - ieri abbiamo visto partite false. Non è calcio senza tifosi, senza cori, colore e calore. L'Italia pallonara non si merita questo "spettacolo" desolante. Reso ancora più triste dalle istituzioni. Incredibile quello che è successo a Parma. Il ministro dello sport ha auspicato lo stop della Serie A, ma non ha deciso. Ma se non decide un componente del governo, chi lo fa? Ci sono troppi interessi in ballo e, soprattuto, troppe voci da ascoltare. I più giovani si ricorderanno "This is football?", il gioco della Play Station. Appunto: questo è calcio?
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