"Ma i cross? E il centrocampo?". Sono solo due delle mille domande piovute a grandine sulla testa della Fiorentina triste e noiosa vista nell'ultimo mese. Paradossi di una squadra nata con le ali ed un centrocampo pensante (forse anche troppo) ma che allo stesso tempo non riusciva né a crossare né a costruire. Ebbene, in attesa di ulteriori verifiche, la vittoria di Cagliari, oltre al sorriso, restituisce ai tifosi una squadra più logica, finalmente capace di uscire fuori dagli equivoci in cui sembrava essersi persa senza rimedio.
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Basta un poco di logica e la Viola va su
Finalmente gli assist e la corsa. Al di là del risultato, Sousa a Cagliari è riuscito a dare un senso alla squadra
Tra gli appunti sparsi: Bernardeschi libero d'inventare, un Tello meno fumoso e più concreto, Borja Valero con un raggio d'azione maggiormente incentrato su quelle che sono le sue caratteristiche e un modulo più fluido (tant'è che si dibatte ancora sullo schieramento in campo scelto ieri da Sousa). Ma non è tutto, perché se le uniche note negative arrivano dalla difesa, quelle più positive si registrano in attacco, dove le prestazioni superlative di Kalinic e Bernardeschi non bastano a spiegare il pokerissimo del Sant'Elia. E qua torna in ballo il tema dei rifornimenti all'attacco.
16 gli assist totali in campionato della Fiorentina - comunque pochissimi se rapportati, ad esempio, ai 45 della Roma -, di cui 5 arrivati solo ieri grazie al contributo del trio Tello (lo spagnolo è primo nella speciale graduatoria della Serie A) - Kalinic - Bernardeschi. E, udite udite, si è pure visto qualche cross vincente. Merce rarissima fino alla settimana scorsa, così come l'apporto dinamico del centrocampo. Tra i capisaldi della vittoria sul Cagliari, infatti, c'è anche il ritorno su buoni livelli di Vecino, che con i suoi 12,2 km percorsi è per distacco il viola che ha corso di più contro i rossoblù. Diciamolo piano (e con i dovuti scongiuri), ma forse qualcosa sta cambiando.
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