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Calabrese: “Con questo Kean la Champions è un obiettivo. A gennaio serve un vice”

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Una Fiorentina che vola e fa sognare Firenze. Le parole del giornalista Giuseppe Calabrese dopo la vittoria di ieri
Redazione VN

Giuseppe Calabrese, giornalista de La Repubblica, ha commentato così la vittoria contro il Verona:

Faceva un certo effetto, ieri pomeriggio, vedere la Fiorentina al primo posto in classifica. Ma lo fa ancora di più guardare la classifica oggi e scoprirsi al secondo posto, in piena corsa Champions. Nessuno poteva immaginare che a questo punto della stagione la Fiorentina sarebbe stata lì. Anche perché in estate i cambiamenti sono stati tanti e la ripartenza poteva nascondere delle insidie. Invece Palladino ha sorpreso tutti e ha modellato una squadra capace di fare cose impensabili, spinta dai gol di un centravanti che la Juve aveva tenuto in cantina e che Pradè ha tirato fuori con un colpo di genio. Con uno come Kean lì davanti lottare per la Champions non è impossibile. Anzi, diventa un obiettivo.

D’altra parte la Fiorentina è nel gruppo di testa e la sosta arriva al momento giusto. La squadra ha bisogno di rifiatare, Palladino e la società di chiarirsi le idee, anche in vista del mercato di gennaio. Serve un sostituto di Kean. Lo diciamo perché non può giocare sempre lui, e perché tutte le prove fatte finora non hanno funzionato. Serve un’idea.


Anche se fare a meno di Moise in questo momento è impossibile. Le tre reti segnate ieri sono l’esempio perfetto del suo calcio. Istinto, potenza, senso della porta, opportunismo. Dentro l’area è immarcabile, in progressione è spesso imprendibile. Il calcio verticale di Palladino lo aiuta, i suoi compagni lo cercano. Perfino De Gea gli ha fatto un assist, e non capita spesso che un portiere faccia un lancio così. Che bella questa Fiorentina, così sfacciata e pronta a rimescolare i pronostici, perfino a stupire se stessa. Un gruppo con un’anima e con i cromosomi da grande squadra. Il giusto compromesso tra esperienza, qualità tecniche e giovani da tirare sù. Come l’indistruttibile Comuzzo, che nonostante la vistosa fasciatura è rimasto al suo posto. Merita la Nazionale. La merita eccome. Per quello che ha fatto finora, ma soprattutto per quello che potrà diventare. E allora godiamoci questa classifica e facciamo sogni ambiziosi. Palladino deve tenere i piedi per terra, ma noi no. A noi piace pensare che questa storia sia solo all’inizio e che il futuro sarà ancora colorato di viola.

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