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Repubblica: “Comuzzo, il muro ha retto. Pradè ha cambiato il finale di mercato”

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Il finale di mercato della Fiorentina è stato infuocato: tra ufficialità e colpi dell'ultim'ora, Pradè ha cambiato le carte in tavola
Redazione VN

Il muro ha retto. Oltre 30 milioni di no rifilati dalla Fiorentina al Napoli, uno per ogni euro che il club di De Laurentiis ha offerto ai viola per consegnare a Conte il centrale tanto desiderato. Come scrive La Repubblica, un addio evitato e un acquisto di peso per il centrocampo. Dalla Juventus arriva Nicolò Fagioli, una trattativa maratona chiusa negli ultimi momenti del mercato. Niente da fare quindi per gli azzurri con Palladino che potrà continuare a puntare sul proprio gioiello difensivo anche nella seconda parte di stagione. Del resto il giocatore non era in vendita e lo stesso Comuzzo mai ha spinto per lasciare la Fiorentina: solo un’offerta realmente fuori mercato poteva portare a un trasferimento immediato, cifra fissata dai vertici viola in 40 milioni. Mai il Napoli ha anche solo sfiorato questo tetto e Comuzzo, ragazzo serissimo d’altri tempi, ha tirato dritto per la propria strada provando a concentrarsi solo sul campo. Ci è riuscito? Insomma, perché trovarsi per la prima volta al centro di un vero tormentone di mercato è tosta. Non vedeva semmai l’ora che arrivasse il 4 febbraio e scrivere in un modo o nell’altro la parola fine.

Due tentativi non andati a buon fine

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Ieri, in un ultimo giorno di mercato intenso in entrata e uscita come mai successo gli ultimi anni, l’ultimo tentativo del Napoli e l’ultimo no da parte di una dirigenza, quella viola, impegnata in un’altra mezza rivoluzione dopo quella estiva. Via Biraghi, Kouamé, Valentini — oltre a Kayode, Quarta, Christensen, Ikoné — dentro oltre a Folorunsho e Pablo Marì, Ndour e Zaniolo, con un tentativo non andato a buon fine per Dany Mota e Okafor andato poi al Napoli. Insomma, se Pradé aveva dichiarato il mercato chiuso al 99% domenica pomeriggio, il lunedì ha registrato l’esatto contrario, con un 1% capace di ristabilire e riscrivere sul finale la rosa con la quale Palladino terminerà la stagione, giocandosi l’obiettivo europeo attraverso il campionato e la possibilità, al terzo tentativo, di vincere la Conference.


Tutte le operazioni delle ultime ore

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In entrata è arrivata l’ufficialità per Ndoure Zaniolo. Il centrocampista arriva a titolo definitivo dal Paris Saint Germain per 5 milioni, con il 50% della futura rivendita che andrà alla formazione francese. Ben più emozionante, almeno a livello sentimentale, il ritorno a Firenze di Nicolò Zaniolo a distanza di tanti anni dalla sua esperienza nel settore giovanile. L’ex Roma e Atalanta arriva con la formula del prestito oneroso a 3,2 milioni con diritto di riscatto che diventa obbligo a determinate condizioni a 15,5 milioni più ulteriori 2 di bonus. Un’operazione complessiva da 21 milioni che certifica come la Fiorentina abbia voluto fortissimamente Zaniolo, con  Moise Kean che sui social ha ricondiviso foto passate dei due celebrando la reunion. Certo, i precedenti nell’Europeo con la nazionale Under 21 del 2019 non furono dei migliori, soprattutto extracampo, ma di tempo ne è passato e la coppia si propone di regalare in viola nuove scintille. Le stesse che aspetta Palladino in un attacco insieme a Colpani, Gudmundsson e Beltran.

In uscita

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In uscita invece lascia la Fiorentina, come da programma, ha saluto l’ex capitano Biraghi, anche se l’addio non è definitivo. Il terzino è andato al Torino in prestito con i granata che hanno strappato un diritto di riscatto quasi simbolico fissato a un milione. A fine anno si tireranno le somme. Prestito secco invece per trovare minuti italiani prima di tornare a Firenze per Valentini, difensore ex Boca Juniors presentato una manciata di giorni fa prima di fare nuovamente le valige. La permanenza di Comuzzo, l’arrivo di Pablo Marì, la rinascita di Pongracic e la presenza di capitan Ranieri e Moreno ha reso impossibile trovare minuti in campo per l’argentino. Tutto secondo pronostico anche per Kouame, attaccante finito in prestito all’Empoli.

Biraghi