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LEICESTER, ENGLAND - AUGUST 03: Marin Pongracic of Fiorentina in action during the pre-season friendly match between Leicester City and ACF Fiorentina at The King Power Stadium on August 03, 2025 in Leicester, England. (Photo by Michael Regan/Getty Images)
Stefano Pioli ha impostato la sua Fiorentina seguendo un concetto chiaro: costruire una squadra attorno a pochi pilastri fondamentali, lasciando al resto della rosa il compito di dare sostanza e lavoro sporco, come cemento per tenere insieme l’insieme. Analogamente a quanto faceva Nereo Rocco, la filosofia punta su leader ben definiti in porta, in difesa, a centrocampo e in attacco, mentre tutti gli altri contribuiscono con dedizione, copertura e umiltà, senza essere considerati “asini”, ma componenti essenziali del progetto. ""Chi lo diceva che non era efficace nella difesa a 3?", da qui parte l'analisi della Nazione.
In questo contesto, la difesa e i leader sono tornati al centro dell’attenzione del Viola Park, soprattutto grazie a Marin Pongracic.Il difensore si è imposto come l’uomo “nuovo” della squadra, incarnando solidità, leadership e affidabilità. Pioli gli ha affidato le chiavi della retroguardia non solo come baluardo difensivo, ma anche come regista arretrato, fondamentale per far partire la transizione e la costruzione del gioco.
Rispetto allo scorso anno, Pongracic ha mostrato una crescita evidente, dimostrando che può esprimersi al meglio anche in una difesa a tre, contrariamente a quanto alcuni pensavano. Le licenze concesse da Pioli di avanzare con la palla al piede sono un segno di fiducia e testimoniano come il difensore sia ormai un elemento centrale e versatile nel progetto tattico della Fiorentina.
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