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La Nazione

Nazione: “Kean troppo isolato. Ma perché nessuno ha saltato intorno a Luperto?”

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La Nazione analizza il pari della Fiorentina contro il Cagliari
Redazione VN

La Fiorentina ha accarezzato a lungo l’idea della vittoria, convinta di aver trovato il colpo risolutivo con il guizzo di Mandragora. Il suo gol sembrava dover diventare la perfetta lezione di cinismo, un successo costruito più sulla concretezza che sul gioco. Ma a tre minuti dalla fine del recupero Luperto ha spezzato l’illusione:la sua girata di testa, in completa libertà nell’area viola (ma perché nessuno dei mille viola attorno a lui non ha saltato?), ha regalato al Cagliari un pari che ha fatto esplodere lo stadio e ha annullato i sogni di gloria degli uomini di Pioli.

L’allenatore violaaveva confermato l’ossatura vista in Conference, con l’idea che l’inserimento di Ndour potesse dare dinamismo alla fase offensiva. In realtà Moise Kean è apparso troppo isolato e la Fiorentina ha faticato a costruire occasioni, mentre il Cagliari ha saputo mettere in difficoltà i viola grazie alla vivacità di Borrelli e all’energia dell’ex Folorunsho. L’occasione più nitida del primo tempo è infatti dei sardi, con De Gea costretto a un affannoso intervento e Gosens decisivo a salvare sulla linea. La squadra di Pisacane ha chiuso la prima frazione con personalità, lasciando i viola in evidente sofferenza.

Nella ripresa, Pioli ha provato a correggere l’assetto inserendo Mandragora e Viti, e proprio il centrocampista è stato decisivo con il gol del vantaggio, servito da un’intuizione di Gud.Il Cagliari però non ha smesso di crederci, andando vicino al pari con Borrelli e trovando infine il gol con Luperto, che ha vanificato anche la prodezza di De Gea su Luvumbo. Alla fine la Fiorentina torna a casa con l’amaro in bocca, incapace di trasformare una partita sofferta in una vittoria preziosa. Lo scrive la Nazione.