leggerezza stanno augurando a Bove un futuro ricco di soddisfazioni nei campionati esteri. Chi fa a Bove questo augurio dovrebbe prima spiegarmi perché il divieto italiano di giocare a pallone con un defibrillatore sottocutaneo attaccato al cuore è privo di fondamento. Già, perché se invece il divieto italiano avesse delle motivazioni solide, allora augurare a Bove di continuare a giocare significherebbe invitarlo a rischiare nuovamente la vita. Sarebbe come augurare a un automobilista a cui è stata ritirata la patente per aver guidato a 200 km all'ora di ritornare presto a provare il brivido dell'alta velocità sulle autostrade di altri paesi dove i limiti non esistono. Per questo motivo io penso che nel dibattito sul futuro calcistico di Edoardo Bove il diritto di precedenza assoluto lo dovrebbero avere i medici cardiologi, a partire da quelli che si sono battuti per inserire nel calcio italiano il divieto di scendere in campo con il defibrillatore sottocutaneo. Questi medici probabilmente staranno facendo a Bove un altro tipo di augurio. E chi vuole bene a Bove (oltre che Bove stesso) il parere di questi medici dovrebbe, come minimo, prenderlo molto sul serio.
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