La Fiorentina ha impostato il mercato estivo seguendo una linea chiara:ringiovanire la rosa e puntare su giocatori nati dal 2000 in avanti. Fanno eccezione solo due innesti di esperienza, Edin Dzeko (39 anni) e Luca Lezzerini (30), mentre tutti gli altri acquisti – da Lamptey a Nicolussi Caviglia, da Viti a Piccoli – rientrano nella fascia Under25. Non si tratta di scommesse, ma di calciatori già con un buon bagaglio di esperienza, ritenuti pronti a inserirsi subito nel progetto tecnico. A questi si aggiungono giovani di prospettiva come Eman Kospo, proveniente dal Barcellona, che per ora giocherà con la Primavera, e Niccolò Fortini, rientrato dal prestito alla Juve Stabia e trattenuto a Firenze nonostante una ricca offerta della Roma.

Corriere dello Sport
CorSport: “I no per Fortini e Comuzzo, ma non solo. La linea guida di Commisso”
La strategia porta la firma di Rocco Commisso.Il presidente viola ha imposto una linea verde che guarda al futuro, respingendo anche offerte importanti, come quella superiore ai 30 milioni del Napoli per il talento classe 2005 Comuzzo. L’età, come sottolineato dal dg Ferrari, è diventata un criterio determinante nelle operazioni di mercato: la media dei nuovi arrivi si attesta sui 25,09 anni, mentre quella dei giocatori ceduti era di 26,75. Oggi la Fiorentina conta solo tre ultra-trentenni di movimento (Pablo Marí, Gosens e Dzeko), a conferma di un percorso di rinnovamento che riduce l’età media e amplia il potenziale di crescita economica e sportiva della rosa.
Un altro aspetto distintivo della visione di Commisso riguarda la componente italiana. Negli ultimi dodici mesi sono arrivati Kean, Ndour e Fagioli, tutti giovani e connazionali. La proprietà viola, da sempre legata al sogno azzurro, punta a costruire una Fiorentina il più possibile italiana, in controtendenza rispetto ad altri club di Serie A. I dati lo confermano: nelle prime due giornate di campionato, solo Cremonese e Cagliari hanno schierato più italiani della squadra gigliata. Un segnale forte di identità, che unisce crescita dei talenti locali e continuità con la visione del patron. Lo scrive il Corriere dello Sport.
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