Una lunga lettera di addio in cui si ripercorrono gioie e dolori di una carriera in buona parte ancora da scrivere, con tanto di ringraziamenti finali. Magari non lo è, ma l'intervista a Nikola Milenkovic pubblicata sui canali ufficiali ACF ha il forte sapore dell'addio. Che le strade del difensore e della Fiorentina siano destinate a separarsi è da un anno a questa parte il segreto di Pulcinella da riproporre ad ogni topica commessa dal diretto interessato. Non sono poche quelle commesse da ottobre a oggi, anche se molte hanno responsabilità riconducibili anche ai compagni di reparto. Viene comunque da chiedersi a cosa sia servito arrivare ad un anno dalla scadenza per ritrovarsi in mano una difesa colabrodo ed il cartellino del giocatore inevitabilmente svalutato rispetto a una-due stagioni fa. Misteri del calcio.
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Milenkovic, il segreto di Pulcinella e le parole di addio. Ne è valsa la pena?
L'intervista di oggi ha il sapore del congedo. Dubbi sulle tempistiche, ma non solo: a cosa è servito arrivare ad un anno dalla scadenza?
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Acqua passata, purtroppo, perché a questo punto c'è poco da fare. Milenkovic, a meno che la Fiorentina non abbia intenzione di perderlo a zero euro nel 2022, lascerà Firenze la prossima estate. La società - Ramadani permettendo - incasserà un bel gruzzoletto, più esiguo rispetto a quello che avrebbe potuto ricevere tempo fa ma comunque significativo nell'economia di una realtà come quella viola. Di sicuro c'è che le società interessate al serbo non mancano. Prima però c'è un campionato da condurre in porto con meno patemi possibili. A Milenkovic, al di là delle nobili parole di riconoscenza, chiediamo soprattutto questo: faccia il Milenkovic. Quello vero, attento e determinato. Poi arriverà anche il tempo dei ricordi e dei saluti, forse arrivati un po' presto. Oggi l'unica cosa che importa è la salvezza della Fiorentina.
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