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Malusci: “Quando giocai qualche minuto in finale di Uefa. Dei giovani di oggi stravedo per Chiesa”

"Rossi sfortunato. In Italia bisogna credere di più nei giovani"

Paolo Mugnai

Alberto Malusci era presente al talk show "Garrisca al Vento", ideato dal comico toscano Andrea Muzzi e organizzato al parco di Villa Vogel. L'ex viola ha parlato un po' di tutto: dalla carriera alla Fiorentina di oggi. Queste le sue parole:

"La politica dei giovani è sempre stata molto importante per la Fiorentina: penso a Flachi, ma anche a me stesso, entrato giovanissimo nella prima squadra viola. Dei giovani di adesso penso che Chiesa abbia tante potenzialità.

Chi comandava nel nostro spogliatoio? Uno dei leader era Pin: io e Celeste siamo persone corrette ed entrambi viviamo la  scuola calcio.

Il calcio di ora? Chi è stato invischiato nel calcio scomesse ha avuto e ha ancora ruoli di potere.

Rossi? Sfortunato, spero che Sousa gli dia la possibilità di esprimersi.

Finale di Coppa Uefa '90? Di quella finale (partita di andata a Torino contro la Juventus, ndr) ricordo che dopo essermi riscaldato mezz'ora Ciccio Graziani mi chiese "Vuoi entrare?" E io: "Certo!" In quella stagione avevo anche esordito in Serie A.

Quando mi paragonavano a Baresi mi pesava tanto, ma ha fatto più male agli altri che a me perché si aspettavano troppo. Un bel ricordo della mia carriera è la vittoria della Coppa Italia con Ranieri;  in particolare la partita a Milano con l' Inter: una finale anticipata. Ho giocato con Baggio e Batistuta. Bati rimaneva sempre dopo l'allenamento a provare le punizioni per migliorarsi, e dicevano che era il nuovo Dertycia. Sono contento per Ranieri, si è preso una bella rivincita. Flachi poteva fare una carriera ancora migliore. Da giovane era ai livelli di Del Piero.

Esperienza a Marsiglia? Fu positiva. Firmai a malincuore perché avrei voluto fare tutta la carriera alla Fiorentina. Corvino mi prese a parametro zero a Lecce dal Cosenza. Firmai un biennale. Corvino persona straordinaria, si intende di calcio, mentre purtroppo io non avevo un procuratore forte così e quando tornai dal Marsiglia dovetti andare al Foggia. Ravanelli al contrario quando rientrò in Italia passò alla Lazio grazie al suo procuratore (Alessandro Moggi, figlio di Luciano, ndr). Nel calcio dovrebbe esserci meritocrazia

Tra i giovani di oggi mi piace Chiesa ma ha bisogno di spazio: la società deve sostenere chi viene dal settore giovanile. Bisogna credere di più nei giovani. Ad esempio Verratti fu preso dal Psg per una cifra che una squadra italiana poteva rischiare di spendere..."