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Indietro nel tempo: a Moena torna il lavoro di fondo

E' ancora presto per trarre conclusioni definitive, intanto nel terzo giorno di ritiro a Moena la Fiorentina ha svolto il classico lavoro di fondo. Ovviamente non mancano le esercitazioni col pallone. La discontinuità col metodo di Sousa non è...

Stefano Niccoli

Premessa: le preparazioni estive di una volta non esistono più. Ci riferiamo ai gradoni per il potenziamento delle gambe, alla parte atletica, alle corse nei boschi, al lavoro sulle lunghe distanze come le "piramidi". Esercitazioni contemplate dai dilettanti, ma non più dai professionisti, almeno non nelle modalità sopra descritte. Non vogliamo affermare che le squadre non corrono più, ci mancherebbe, sarebbe deleterio viste le lunghe stagioni che i giocatori sono costretti ad affrontare.

Concentrandoci sulla Fiorentina dobbiamo, però, sottolineare che il buon, vecchio, caro fondo è tornato di moda. Questo è ciò che ha raccontato il terzo giorno di lavoro della formazione di Stefano Pioli a Moena. Nel pomeriggio, infatti, Vecino & co. sono stati impegnati in allughi sui 50-60-70 metri, utili per mettere benzina nelle gambe e per riportare la respirazione e i battiti cardiaci ai giusti livelli. L'intensità del lavoro della squadra gigliata, d'altronde, è destinata ad aumentare, soprattutto con l'arrivo dei big. Pioli, su questo punto di vista, è stato chiaro nell'intervista rilasciata a violachannel un paio di giorni fa. Ovviamente è ancora troppo presto per trarre conclusioni definitive, ma fin qui la discontinuità col metodo di Sousa c'è, anche se non in maniera netta (per ora).

Vedremo cosa ci riserveranno i prossimi allenamenti.

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