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FOCUS VN – L’attacco gira a vuoto: brilla solo Chiesa, Simeone annullato, male Baba e Dias

opo gli zero tiri in porta dello Stadium contro la Juventus, la Fiorentina nel match casalingo contro l'Atalanta ha fatto un piccolissimo passo in avanti

Stefano Fantoni

L'attacco viola non funziona. O meglio: la fase offensiva viola non funziona. Ancora non funziona, è la speranza di Pioli. Dopo gli zero tiri in porta dello Stadium contro la Juventus, la Fiorentina nel match casalingo contro l'Atalanta ha fatto un piccolissimo passo in avanti. Due tiri nello specchio, sei in totale; dall'altra parte i bergamaschi hanno bombardato Sportiello, non a caso migliore in campo, con cinque conclusioni nello specchio su 14 in totale.

Numeri ancora poco convincenti, per un reparto che fa fatica ad amalgamarsi. Pioli ha confermato due terzi dell'attacco delle ultime giornate, con Chiesa a sinistra e Thereau a ridosso di Simeone. Unica novità Dias sulla fascia destra. Posizioni molto statiche, con nessun cambio a gara in corso per rimescolare la situazione. E alla lunga l'Atalanta ha preso le misure. Caldara ha annullato Simeone per tutti i 52' giocati dall'argentino, che ha iniziato a mostrare anche un po' di frustrazione. Corre tanto, ma alla fine negli ultimi venti metri non riesce ad essere mai pericoloso, come accaduto in tutte le sei presenze collezionate fin qui.

Chi lo ha sostituito non ha fatto meglio, anzi. Collezione di 4 in pagella per Babacar, che fa sì ammonire l'ex Mancini, ma per due volte non arriva su suggerimenti interessanti (uno di Veretout, uno di Olivera) e soprattutto cestina il match point a tempo scaduto tutto solo davanti a Berisha. Difficile essere subito decisivi nei pochi minuti a disposizione, però quell'errore rende la sua prova talmente insufficiente da metterlo in competizione con l'arbitro Pairetto per l'ambitissimo premio di peggiore in campo.

Prova incolore di Thereau, che forse accusa sia il sovrautilizzo sia la carta d'identità, perché non dialoga mai con Simeone e raramente scambia con gli altri esterni. Chi gli subentra, cioè Eysseric, non fa meglio, ma almeno ha la parziale scusante di dover ancora ritrovare la forma migliore dopo l'infortunio alla caviglia. Altra prestazione insipida di Gil Dias, che se si giocasse senza porte sarebbe uno dei migliori al mondo. Il portoghese spreca almeno due contropiedi interessanti, cerca con insistenza di rientrare sul sinistro diventando più che prevedibile, di fatto salendo alla ribalta per il contatto da rigore (non concesso) con Berisha.

Infine c'è lui, il migliore in campo del reparto avanzato e, insieme a Sportiello, della serata. Federico Chiesa quando decide di incidere su una partita non lo fa mai in modo banale. Ma soprattutto, quando decide che quel momento è arrivato fa in modo di che questo sia un déjà vu. Tale padre tale figlio, perché Federico ha buttato giù la porta come faceva Enrico, mettendo il punto esclamativo sulla sua gara, di spada e di fioretto come sempre, dopo appena undici minuti. Non è bastato, e su questo Pioli e la squadra dovranno riflettere e lavorare.

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