Capitan Manuel Pasqual dalla sala stampa Manuela Righini del Franchi: "Ringrazio la proprietà che ha creduto in me anche durante i momenti difficili. Sin dall'inizio ho sempre sentito molta fiducia da parte di Pradè e Macia, è anche grazie a loro che posso vestire una maglia così importante. Purtroppo gli toccherà sopportarmi ancora (sorride, ndr). Il contratto è di un anno con opzione sul secondo legata ai risultati personali (la presenze). Abbiamo iniziato a parlare del rinnovo attorno ad aprile-maggio dell'anno scorso. Per i giocatori importanti ci vuole un po' di tempo. All'inizio ero partito con l'idea di firmare un contratto di due anni ma la società aveva deciso di non far firmare contratti pluriennali ai giocatori dai 30 anni in avanti. Abbiamo trovato un compromesso. Tutti in società mi hanno detto che avrei chiuso la carriera a Firenze e per questo firmare per un anno o per due anni cambia poco.
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Pasqual annuncia: “Rinnovo di un anno con opzione”
“Ringrazio la proprietà e la dirigenza. Domenica negli spogliatoi…” (COMM.)
Si spera sempre che al primo incontro venga subito messo nero su bianco ma è matematicamente impossibile. Poi è venuto il mercato e gli impegni fitti di inizio stagione a rimandare la firma. Un momento da fotografare? Spero debba ancora arrivare. Sarebbe bello alzare un trofeo prima di smettere. Ricordo il periodo in cui non giocavo ed il direttore voleva tenermi lo stesso assieme alla proprietà. Probabilmente hanno sempre creduto in me. Farei vedere qualche immagine di domenica scorsa per far capire cosa vuole il tifoso viola dalla sua squadra. I miei vecchi capitani come Dario e Martin mi hanno dato tanto e spero di riuscire le stesse cose ai giovani calciatori viola. Non è semplice pensare di restare in una squadra quando fai tanta tribuna, poi è arrivato il mio primo figlio e mia moglie mi ha detto di decidere il mio futuro senza problemi. Quella è stata la molla.
Ho risentito Prandelli tempo fa a Torino, per me era importante sapere che le porte erano aperte, che me la sarei potuta giocare. Alzare un trofeo allo Juventus Stadium sarebbe una doppia ciliegina sulla torta. Il Brasile? Dipende dalle mie prestazioni con la Fiorentina. Il direttore stava per stappare una bottiglia di champagne dopo la vittoria contro la Juventus. L'ho fermato e gli ho chiesto se potevo farlo io dopo la sconfitta per 0-5 di due stagioni fa... Vincere giovedì significherebbe archiviare la qualificazione in Europa League. Poi arriva il Chievo, che ci ha sempre messo in difficoltà al Bentegodi, Napoli e Milan, altri due passaggi importanti della nostra stagione. I miei figli sono nati a Firenze, per me e mia moglie è stata una scelta di vita. E' importante avere qualcuno accanto che ti mantenga sereno. Ringrazio chi ha sempre creduto in me, anche nei momenti di difficoltà.
E' da dodici anni che ho Gastone (Rizzato, l'agente, ndr), è come un padre per me. Ho commesso i miei errori in passato, alcuni sono felice di averli commessi. Posso andare a testa alta in questa città perché ho sempre dato tutto in campo e pure fuori sono convinto di essermi comportato sempre bene. Questa squadra in questi due anni ha dimostrato di essere matura, ha sbagliato pochissime volte quando è stata chiamata ad un impegno importante. Nello spogliatoio ci sono persone intelligenti che sanno quando riattaccare la spina. Punti di riferimento nello spogliatoio? Più di uno: Pek, Borja e Gonzalo. Il mister avrebbe qualche problema a scegliere un nuovo capitano".
ALESSIO CROCIANI
Twitter: @AlessioCrociani
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