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Una lezione per ogni Nazione. Dall’Argentina all’Iran, cosa resta di Qatar 2022

Federico Targetti

Bella la favola senza lieto fine della Costa Rica, che per 3 minuti aveva scavalcato Spagna e Germania. Dopo aver perso 7-0 la prima partita con le Furie Rosse, una lezione su come non si debbano perdere le speranze dopo un avvio disastroso. La Svizzera ha disputato un buon mondiale, ma col Portogallo ha voluto giocarsela a viso aperto, forse credendo di essere alla pari: non lo era. Ha peccato di presunzione, non si fa.

Il Senegal ha fatto vedere di non dipendere dalla sua stella, Sadio Mané, e di poter fare una bella figura anche senza. Ha eliminato l'Ecuador, che di contro ha fatto quadrato attorno al suo leader, Valencia, e ha sfiorato il passaggio del turno da squadra. Il Canada yé-yé ha sognato i primi punti mondiali ma ha sbattuto contro un livello ancora troppo alto, giocando comunque con gioia e orgoglio.

E poi l'Iran. Ultimo, ma non meno importante. Con il Mondiale dell'Iran abbiamo imparato che è possibile lanciare messaggi potenti anche per mezzo di un gioco, che la volontà di farsi valere per quello che si è e ciò in cui si crede non deve mai venire meno, che anche quando tutto sembra nero si può sempre fare affidamento sul sostegno dei compagni. Di squadra, di lavoro, di vita. Come poi rincorrere un pallone su un rettangolo verde renda tutto più affascinante, rimane il più bel mistero da raccontare.

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