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Vanoli, serve lo strizzacervelli: tutti i segnali lasciati da Galloppa in Germania

Vanoli, serve lo strizzacervelli: tutti i segnali lasciati da Galloppa in Germania - immagine 1
Il commento di Violanews dopo la gara della Fiorentina sul campo del Mainz
Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 

Daniele Galloppa, fino all'ora di gioco di Mainz-Fiorentina, sembrava poter coronare uno dei suoi primi sogni da allenatore portando a casa una vittoria in campo europeo sulla panchina della prima squadra, che se tutto va come deve domani lascerà nelle mani di Paolo Vanoli, l'allenatore scelto dalla società per il post Pioli dopo giorni di frenetica riflessione. Tuttavia, se non c'è stato il tempo per intervenire sulla squadra, non ci si può nemmeno aspettare un rendimento troppo discostante da quello mostrato fin qui. Ed ecco l'1-1. Accade però che questa rosa è preda di una condizione psicologica terrificante, e quindi può perdere qualsiasi partita. Voilà.

Comunque si tratta di una pietra miliare nell'ancora giovane carriera di Galloppa, che ha sortito effetti apprezzabili al di là di un risultato che rischia di lasciare (altre) scorie. Già tutto, in Conference, va letto tenendo presente il livello basso, ma veramente basso della competizione: se poi ci vai anche a perdere, beh, cosa vogliamo scrivere? Il Mainz, che in teoria doveva essere uno degli avversari più temibili in circolazione, ha avuto un inizio di stagione da incubo quasi come quello dei viola, ma al contrario della Fiorentina non ha ancora cambiato allenatore beneficiando di quell'effetto serenità di cui Fazzini ha parlato nel pre partita. No, Jacopo, ti devi essere sbagliato, perché in campo di serenità se ne vede ben poca. Qualcosina, semmai, si è visto dal punto di vista della voglia, e se Piccoli avesse fatto quello per cui è stato pagato a peso d'oro forse saremmo qua a celebrare la cura Galloppa. La vittoria di misura che stava maturando sembrava una naturale conseguenza, poi la fragilità della difesa ha permesso ai tedeschi di pervenire al pareggio e l'inerzia del momento ha fatto il resto. Beh, proviamo a raccogliere i cocci dopo aver letto le pagelle.


Andando in ordine di risalita del campo: Martinelli non molto impegnato ma generalmente pronto, poco o nulla da fare sul gol di Hollerbach, troppo vicino, bravo su Weiper, frustrato da Lee pochi secondi dopo. La difesa ormai è quella che è, Galloppa la voleva disporre subito a 4 e questo è il primo, grande avvertimento a Vanoli: prosegua su questa strada, anche variando interpreti. Così si va da poche parti, il gol del 2-1 è follia. Anche perché gli esterni, che si possono abbassare a terzini, ci sono: Dodò incoraggiante, Fortini tambureggiante, questo ragazzo va proposto con più continuità sia per recuperare appieno un Gosens in grande difficoltà, sia per farlo maturare definitivamente. E' davvero bravo.

Nel mezzo Sohm ha trovato un gol importante per se stesso se non per la squadra, può fare molto meglio e con Pioli era finito in un imbuto. La zona nevralgica è quella, Vanoli dovrà essere bravo a scegliere i giusti interpreti di quello che, se il messaggio di Galloppa sarà recepito, sarà un rombo o un albero di Natale. Davanti, invece, qualcuno vada a prendere il vero Piccoli a Cagliari. Battute a parte, è chiaro che questo ragazzo è prigioniero dell'equivoco estivo che lo ha visto arrivare come partner di Kean e diventarne invece la riserva dato che il bomber della Nazionale gioca meglio da punta unica. Uno contro uno addosso al portiere, parate involontarie col corpo stile nuvoletta di Fantozzi, non è mancato nulla. Nemmeno l'assist per il gol di Sohm, a voler essere onesti. Forse la missione più difficile, per Vanoli, sarà inserire con continuità l'acquisto più oneroso della storia viola nei meccanismi. Ah, beh, certo, la più difficile tra le missioni individuali, s'intende. La missione complessiva è una e una sola e si presenta bella tosta: salvare la Fiorentina (!) e la sua stagione.