Andando in ordine di risalita del campo: Martinelli non molto impegnato ma generalmente pronto, poco o nulla da fare sul gol di Hollerbach, troppo vicino, bravo su Weiper, frustrato da Lee pochi secondi dopo. La difesa ormai è quella che è, Galloppa la voleva disporre subito a 4 e questo è il primo, grande avvertimento a Vanoli: prosegua su questa strada, anche variando interpreti. Così si va da poche parti, il gol del 2-1 è follia. Anche perché gli esterni, che si possono abbassare a terzini, ci sono: Dodò incoraggiante, Fortini tambureggiante, questo ragazzo va proposto con più continuità sia per recuperare appieno un Gosens in grande difficoltà, sia per farlo maturare definitivamente. E' davvero bravo.
Nel mezzo Sohm ha trovato un gol importante per se stesso se non per la squadra, può fare molto meglio e con Pioli era finito in un imbuto. La zona nevralgica è quella, Vanoli dovrà essere bravo a scegliere i giusti interpreti di quello che, se il messaggio di Galloppa sarà recepito, sarà un rombo o un albero di Natale. Davanti, invece, qualcuno vada a prendere il vero Piccoli a Cagliari. Battute a parte, è chiaro che questo ragazzo è prigioniero dell'equivoco estivo che lo ha visto arrivare come partner di Kean e diventarne invece la riserva dato che il bomber della Nazionale gioca meglio da punta unica. Uno contro uno addosso al portiere, parate involontarie col corpo stile nuvoletta di Fantozzi, non è mancato nulla. Nemmeno l'assist per il gol di Sohm, a voler essere onesti. Forse la missione più difficile, per Vanoli, sarà inserire con continuità l'acquisto più oneroso della storia viola nei meccanismi. Ah, beh, certo, la più difficile tra le missioni individuali, s'intende. La missione complessiva è una e una sola e si presenta bella tosta: salvare la Fiorentina (!) e la sua stagione.
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