La torre pende, e non è quella all'ombra della quale la Fiorentina andrà a giocare col Pisa un derby atteso per una trentina d'anni appena un punto sopra i nerazzurri dopo quattro partite (ah, certo: posto che i nerazzurri perdano col Napoli, cosa probabile ma non dovuta). Ora, a inizio stagione, il più pessimista tra voi che leggete queste poche righe avrebbe mai scommesso su questo scenario? Pioli, Pradè e tutta la dirigenza ammettono candidamente da un paio di settimane che no, loro non se l'aspettavano. Noi nemmeno, ma dobbiamo commentarlo in qualche modo.

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L’avvertimento di Pioli (a se stesso) inquieta: Pisa assume contorni impensabili
Una conferma che mancava
—Innanzitutto, bene il ds nella conferma pubblica della fiducia al tecnico. Un gesto assolutamente necessario dopo che non era stato detto nulla post Napoli, quindi in questo la scelta è a nostro avviso corretta, a prescindere da come agirà Pioli da qui in avanti. E' irragionevole anche solo pensare di cambiare così presto dopo tanti investimenti per un progetto importante, a meno che non ci siano chiari segnali di cedimento. Evidentemente non è questo il caso, e menomale, ma ci sono senz'altro dei problemi strutturali.
SOS difesa
—La difesa non funziona, a tre come a quattro. Non funziona in generale, perché la Fiorentina ha incassato cinque reti nelle prime due partite in casa, un dato inammissibile anche se tre sono dal Napoli campione d'Italia; non funziona a palla in movimento, perché gol come quello del 2-1 si prendono solo se la fase di non possesso va in cortocircuito; e soprattutto non funziona a palla ferma. L'anno scorso la Fiorentina ha incassato, dato fornito da Sofascore, 6 reti da palle inattive, esclusa la settima su rigore: quest'anno siamo già a tre (un gol a partita, escluso lo 0-0 di Torino, in Serie A), e se stiamo a sentire Pioli sono 4 dato che il rigore per il Napoli è scaturito anch'esso da palla ferma. Ma questo non conta nella statistica che abbiamo richiesto, quindi ci "fermiamo" a metà del totale del 2024/25 quando siamo appena al 21 settembre.
Parole che fanno pensare
—Ma è quando la palla si muove, e ce l'hanno i nostri, che i pensieri negativi si moltiplicano: anche stavolta un solo tiro in porta, quello vincente del solito Mandragora, il Kean combattivo ma impreciso di questo avvio di stagione e qualche segnale, anche se neanche lontanamente abbastanza, da Nicolussi e Fazzini invocati a furor di popolo. Pioli in conferenza stampa ha formulato un avvertimento alla squadra che in realtà sembra più un monito a se stesso: "Se non miglioriamo nella gestione della palla saranno problemi seri".Sic et simpliciter. Sohm e Piccoli devono trovare una collocazione, è presto per giudicarli ma sono altri due nodi da sciogliere per Pioli. E Gudmundsson? Non era al 100% e ok, ma nemmeno da provare a inserirlo nei minuti finali? Insomma, il caldissimo derby toscano del prossimo weekend sarà reso rovente da una situazione di classifica per certi versi davvero ai confini della realtà.
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