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VIOLA NEWS esclusive shot on target A Pioli serve tempo: si rischia di fare “come il Nardi”. La lezione di Palladino
COME UN ANNO FA

A Pioli serve tempo: si rischia di fare “come il Nardi”. La lezione di Palladino

Federico Targetti
Federico Targetti Caporedattore 
L'analisi dei segnali arrivati dalla prima di campionato, pareggiata 1-1 contro il Cagliari

Partiamo subito col dire che prima di criticare, bisogna avere un po' di pazienza. E' vero, partire bene sarebbe molto utile date le difficoltà più o meno marcate di praticamente tutte le big tranne Napoli, Juve e Como, ma siamo all'inizio della stagione e nel calcio, specie in quello di oggi, una stagione cambia i connotati davvero in fretta. Ce l'ha insegnato, per venire alla seconda parte del titolo, Raffaele Palladino, che nella scorsa annata è partito malissimo, tra l'altro proprio con un pareggio bruttino per 1-1 in trasferta, per poi volare in autunno, incepparsi in inverno e rifiorire in primavera.

Stesso inizio, tempi diversi

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Per lo meno quest'anno in Europa non si soffre, non si dovrebbe visto il comodo 3-0 dal quale si parte giovedì: c'è una bella differenza con il 3-3 che ha costretto i viola di 12 mesi fa a giocare una partita vera in casa della Puskas Akademia. Quello che dà da pensare, semmai, è che Palladino ha ricevuto gran parte dei rinforzi alla fine di agosto, buttando dentro Gosens, Bove, Adli e Cataldi tutti e quattro nella gara contro il Monza, chi dall'inizio e chi dalla panchina. Pioli invece ha avuto subito diverse novità con cui lavorare, poi Sohm a inizio agosto, ora Piccoli e vediamo se altro da qui alla chiusura della sessione. Rimaniamo dell'idea, tra l'altro, che un regista può servire, ma che la partenza di Mandragora sia al contempo da evitare in ogni modo possibile, anche visto e considerato che c'è un rinnovo automatico pronto a portare la scadenza al 2027. Sarebbe un rimandare il problema? Forse sì, ma in questo momento servono certezze e Rolando ha dimostrato di esserlo.

Stallo sulle uscite e cosa serve

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Il cantiere rimane aperto, ci sono tante cose che ancora non sono a posto e sia Pioli, sia i giocatori non si fanno problemi a nasconderlo. Il punto è che alcuni ingranaggi del meccanismo vanno cambiati al più presto: se Beltran è serenamente fuori rosa e può pensare quanto vuole a cosa fare del resto della sua carriera, Pablo Marì numericamente serve ancora, ma a Cagliari non ha dato l'apporto che gli si richiedeva (LE PAGELLE). Si è tanto parlato, e a ragion veduta, del centrocampista di spessore, ma forse quello c'è (e ha l'8 sulle spalle) mentre un difensore forte nei ripiegamenti, anche alla luce del passaggio a vuoto di capitan Ranieri sostituito al 45', manca come l'aria. Il rischio? Per usare un'espressione caratteristica, è quello di fare "come il Nardi", che da presto fece tardi. Armiamoci di fiducia e continuiamo ad osservare l'avanzamento dei lavori, visto che con il Franchi siamo in tema. Ogni minuto è fondamentale, chi risolve prima i propri inghippi corre per l'Europa che conta.