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Un sergente per i viola

Tabula rasa Vanoli: tutto il reset della Fiorentina nelle parole dei dirigenti

Matteo Bardelli Redattore 
La Fiorentina ha trovato il suo condottiero. Paolo Vanoli è l'uomo giusto per far uscire la squadra viola da questo momento catastrofico

Sarebbe curioso sapere cosa ha detto Paolo Vanoli in quel colloquio di tre ore con il direttore generale Alessandro Ferrari e il direttore sportivo Roberto Goretti, perché sentendo le loro parole si deduce che sono rimasti veramente impressionati. Il nuovo allenatore della Fiorentina, già sentendolo in conferenza stampa, si è dimostrato un vero trascinatore, perfetto per il momento che sta vivendo la squadra viola. Anche molti tifosi, ascoltando le sue parole, hanno avuto quella voglia di dare quel qualcosa in più in questo momento delicato. La speranza è che questa scintilla sia arrivata anche ai giocatori. Come ha ribadito Ferrari stesso (LE SUE PAROLE), fin da quanto ha varcato i cancelli del Viola Park Vanoli ha voluto sapere tutto, letteralmente: dal cibo a come funziona ogni singolo oggetto presente dentro la casa viola. La Fiorentina ha trovato il suo sergente, che in pochissimo tempo si è preso in carico ogni tipo di responsabilità.

La carica di Vanoli

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In pochissimo tempo il nuovo tecnico sembra aver già mentalizzato una società intera, partendo proprio dai due massimi dirigenti. Da cosa lo si capisce? Dalle loro parole quando hanno parlato del momento. Queste le parole di Ferrari a La Repubblica questa mattina: «Ci è piaciuta tantissimo la sua convinzione di calarsi in una situazione come quella nella quale ci troviamo noi oggi con entusiasmo e determinazione. E poi ha avuto esperienze importanti, in prima persona o come vice, conosce Firenze e ha vinto qualcosa qui. Quando l’ho incontrato abbiamo avuto un colloquio di tre ore in cui ha parlato con franchezza e lucidità. Pensiamo che sia la persona giusta per affrontare questo momento».

E anche Roberto Goretti non è stato da meno durante la conferenza stampa di presentazione sua e del tecnico: «Ci ha trasmesso grande carica e volontà. Mi ha detto che conosce le strade di Firenze, e questo ha influito, perché ha vissuto in questa città. Mi ha detto che la Fiorentina è Firenze e che Firenze è la Curva Fiesole. Se la Curva ti sostiene puoi fare delle cose incredibili, se non lo fa invece è dura».

I messaggi di Vanoli

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Paolo Vanoli ha parlato di "umiltà del vincente" per poter uscire da questa situazione, lezione imparata durante il suo percorso da vice, soprattutto con Antonio Conte, dove ha anche vinto, avendo a che fare con giocatori di altissimo livello. Tante le frasi importanti dette durante la conferenza stampa di presentazione, tutti messaggi chiari per dare la carica la squadra in questo momento: dal "Servono umiltà e fame", "Niente alibi, solo lavoro", "Gioca chi porta risultati", per arrivare fino a "Mettiamo l'elmetto e guardiamo avanti".

La direzione scelta è quella del duro lavoro, a dimostrazione di quanto svolto nella prima settimana di questa sosta nazionali. Un modo per unire la squadra, in quel fortino chiamato Viola Park. Tutti al campo alle 8:00 di mattina, doppia seduta giornaliera e poi il rientro a casa. E il giorno dopo si riparte allo stesso modo. Nessun video social sul lavoro che viene svolto. Insomma, i segnali sono stati chiari. Adesso non resta che attendere la ripresa del campionato, pensando, come ha più volte sottolineato, partita dopo partita, e dando spirito alle tre parole chiave pronunciate dal tecnico: Lottare, umiltà e consapevolezza. La ricetta per uscire da questa situazione è pronta, adesso va solo messa in pratica sul campo, che spesso e volentieri è l'aspetto più difficile. La paura, come detto, può essere anche un aspetto positivo, su cui fare leva. E la Fiorentina dovrà essere brava a fare proprio questo.