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Pradè Vs Palladino? Tutti gli sfoghi pubblici del Ds viola in questa stagione

Pradé; Palladino grafica
Quello di ieri a Venezia è solo l'ultimo di una lunga serie di attacchi: Pradè davanti ai microfoni ha spesso messo in discussione Palladino
Paolo Poggianti Redattore 

Una raccolta di tutti gli attacchi più o meno velati del Ds Daniele Pradè, rivolti all'indirizzo dell'allenatore scelto ad inizio stagione: Raffaele Palladino. Una guida tecnica che il dirigente, capo del comparto sportivo, ha spesso e volentieri messo in discussione. Quello di ieri a Venezia è solo l'ultimo di una lunga serie di interventi, più o meno scomposti, almeno dialetticamente. Andiamo a ritroso, ripercorrendo la stagione viola attraverso i commenti del Ds gigliato che abbiamo raccolto uno di seguito all'altro.

Daniele Pradé, deluso e amareggiato ha gettato delle ombre pesanti sulla posizione di Palladino, nonostante il recente prolungamento del contratto fino al 2027:


Otto punti persi fra Monza e Venezia...Non va bene parlare a caldo ma ho parlato con Commisso e Ferrari, verranno fatte delle analisi profonde. Dobbiamo capire delle cose che sono andate, vedi le gare con le big ma che poi fa una prestazione del genere. Siamo ambiziosi, con una proprietà forte, devi far risultato.

Basta tornare indietro di pochi giorni, al 9 maggio, dopo Fiorentina-Betis 2-2 Così parlava il dirigente nel commentare la partita che ha sancito l'eliminazione in semifinale di Conference League:

Bisogna rialzarsi, siamo dei professionisti, bisogna capire che sennò la stagione va in una direzione sbagliata, adesso siamo obbligati a fare 9 punti. La Fiorentina c'è, la squadra ha consapevolezza, ma poi rimani deluso.

Una svolta che non è mai arrivata

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Dopo la vittoria al Franchi contro la Juventus (16 marzo), Pradè si augurava che il successo fosse il preludio a un finale di stagione diverso:

Spero che questa vittoria ci restituisca compattezza all'esterno, quell'empatia e quella voglia di trascinare. Tutti insieme non abbiamo un limite, la stagione non è stata fortunata ma abbiamo avuto una grande compattezza all'interno.

Dopo la sconfitta casalinga con il Como, datata 16 febbraio, il Ds si espresse così:

Siamo stati brutti. Sconfitta meritatissima. Spero sia un incidente di percorso, cosa che ci può stare in un percorso. Dopo le ultime prestazioni non avevo questa sensazione. La cosa che non vogliamo fare è un campionato anonimo. Il mercato ha dimostrato la nostra ambizione. Dobbiamo ripartire pensando di essere una grande squadra. Sono più deluso che arrabbiato.

Mal di pancia e incazzature

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Fu un Daniele Pradè nero quello che si presentò per meno di un minuto ai microfoni, dopo la sconfitta di Monza:

Amareggiati? No, siamo proprio incazzati. Abbiamo perso umiltà, abbiamo perso identità. Non va bene, mancano dieci giorni alla fine del mercato e chi ha i mal di pancia ce lo deve venire a dire. Abbiamo cercato di dare delle motivazioni a tutto questo, ma non va più bene. Si cambia regime, modo di essere e pensare

Il "suicidio" e l'umiltà da ritrovare

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Fino ad arrivare alle picconate del 4 gennaio, dopo il pesante KO (0-3) subito in casa col Napoli:

"Oggi mi è sembrato proprio un suicidio da parte nostra. Alla squadra abbiamo detto di reagire subito. Queste sono quelle gare che ti dimostrano cosa significa sbagliare contro le grosse squadre.

Basta tornare al 2024, ma solo dieci giorni prima, per un nuovo sfogo ai microfoni del sito ufficiale, nel commentare la sconfitta casalinga contro l'Udinese:

Per noi è un dispiacere grande, oggi non siamo stati la solita Fiorentina. Dobbiamo ritrovare la nostra umiltà, la nostra strada e la nostra voglia di giocare.

Le frizioni comunicative sono nate per alcune incomprensioni tattiche e legate ai singoli calciatori. Gudmundsson, Pongracic e Colpani, tre degli acquisti più importanti dell’estate. A tutte queste vedute, infatti, aggiungiamo anche le dichiarazioni di settembre su Marin Pongracic e l'assetto tattico difensivo:

Sta all’allenatore far rendere i giocatori, non siamo obbligati a giocare a 3, possiamo giocare anche a quattro.

Strappo che è diventato solco

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Uno strappo tra guida tecnica e direzione sportiva che non si è mai rimarginato nel corso della stagione, anzi. È diventata una crepa bella grande che è andata allargandosi, scavando un solco difficilmente richiudibile e sanabile. Vedremo a bocce ferme, al termine del campionato.

Pradè